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porto di Diamante, il wwf calabria (comitato di Bonifati) a fianco del Forum Ambientalista PDF Stampa E-mail
Scritto da wwf calabria comitato bonifati   

Ci verrebbe di definire il tutto nel comparto del comico, ma coprire la più bella scogliera urbana del Tirreno (dopo la scomparsa nel 1970 di quella di Cittadella) è un delitto al paesaggio così grande che la risposta del WWF non può essere altra che quella di affiancare il Forum Ambientalista

per impedire che venga oltraggiato un territorio già offeso dall’erosione costiera (che il portaccio aumenterebbe) o dalla lottizzazione che ha depauperato sempre a Diamante il mausoleo di Cirella una delle poche emergenze di epoca romana del Tirreno.

I pirati del territorio sono gli stessi : assicurarsi appalti per costruire e poi ancora costruire senza minimamente preoccuparsi del risultato di tali cementificazioni. I porti sono, cioè, soltanto un pretesto d’affari.

Infatti non ci sono altro che danni : erosione marina e scomparsa del paesaggio, nessuna ricaduta occupazionale, si veda la vicina piazzaforte bellica di Belvedere, comicamente chiamata porto, o quell’altra postazione militare a Campora San Giovanni di cui non si capisce l’utilità visto che non occupano più di 4 o 5 persone e visto che nemmeno il porto di Cetraro arriva a 10 addetti.

Si annunciano all’orizzonte gli altri disastri di Paola, Fuscaldo, Scalea ed adesso anche San Nicola Arcella dove qualcuno vuole emulare la follìa progettuale della confinante Scalea oltraggiando dopo quella spagnola di Talao anche l’omologa Torre di Crawford (si veda scheda a fine comunicato).

Se tutti questi progetti (utili soltanto a chi appalta ed a chi costruisce (ma non assolutamente al turismo di qualità diffuso su tutto l’arco dell’anno che valorizzi, un solo esempio, i tre meravigliosi ed incontaminati fiumi del versante tirrenico del Parco del Pollino : Lao, Argentino, Abatemarco) il Tirreno Cosentino dovrebbe ospitare circa 5000 posti barca A BENZINE proprio nel momento di maggiore crisi dell’industria nautica (vedi NOTA 2).

Che Regione Lazio, Sindaci e Consigli Comunali comincino a prendere atto che il territorio deve essere amministrato dalle popolazioni e non dalle imprese edili e gli studi tecnici fermi ad un’idea di sviluppo medievale.

Il terremoto di queste ore ha dimostrato una volta di più che il grande progetto può e deve essere soltanto quello di un complessivo piano di risanamento dell’erosione costiera dell’intero bacino orografico che va dal Confine con la Basilicata fin oltre Sant’Eufemia Lamezia e parallelamente il recupero del dissesto idrogeologico assommato ad una rigidissima applicazione della prevenzione antisismica nell’edilizia pubblica e privata.

Sabato alle 18 tutti i comitati del Tirreno si riuniranno nella sede WWF di zona a Cittadella per organizzare il Seminario su "erosione costiera e portualità selvaggia" che si terrà dal 13 al 15 Dicembre con l’UNICAL e l’Università di Firenze assieme alle Istituzioni calabresi. Verrà invitato anche il Consigliere Reg.le Mimmo Talarico perché prenda atto della svista di sostenere un progetto gravemente oltraggioso del paesaggio tirrenico. WWf Calabria comitato medio-Alto Tirreno cosentino - Bonifati - 27.10.2012

NOTA 1 :

Lord Francis Marion Crawford scrittore statunitense, si innamorò della baia di San Nicola Arcella mentre, sulla sua piccola barca accompagnato dalla moglie e da un marinaio, si spingeva nell' esplorazione delle coste del sud Italia. Soleva soggiornare nella torre spagnola dove traeva ispirazione per i suoi racconti alcuni ambientati proprio nel piccolo centro calabrese.

NOTA 2 :

Lucio Petrone Senior Editor di “Nautica” soltanto un anno addietro ha affermato con decisa competenza specifica :

“..in Italia la situazione della nautica continua ad esser pesante…il mercato interno, specie dopo le ultime iniziative del Governo, è ancora fermo…anzi si può dire che si è fermato anche il mercato dell’usato e qualsiasi dichiarazione ottimistica rimane di facciata…le banche non consentono gli importanti investimenti di sviluppo…il rischio è la sparizione di un sistema…il sistema è andato fin quando il mercato ha tirato, poi è crollato e ancora c’è qualche costruttore che non riesce a vendere le barche ritirate…se è vero che la nautica italiana non è quella esposta in prima fila al Salone Nautico Internazionale, ma l’altra delle barchette con cui i nostri connazionali vanno non in crociera, ma fare il bagno in acque pulite, a pesca col bolentino e immersioni subacquee, facciamo per esse una portualità diffusa sul territorio, non nuovi porti turistici (tra gli esistenti ce n’è già abbastanza), ma scivoli, porti a secco e campi-boe che rendano la pratica della nautica avvicinabile alle possibilità economiche di tutti…”.

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