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porto di Diamante, interviene il forum Pd per la rinascita dei territori PDF Stampa E-mail
Scritto da battista maulicino   

Il dibattito e le iniziative di questi giorni sulla questione porto hanno avuto il merito di convincere finalmente l’amministrazione comunale (fin’ora molto restia)  ad una discussione pubblica, che si terrà il 26 ottobre con un consiglio comunale aperto a cittadini, partiti e associazioni.

C’è infatti molto ancora da discutere, visto che i risultati dell’incontro tenutosi a Catanzaro lo scorso lunedi non ci sembrano tali da giustificare l’ottimismo sparso a piene mani dai comunicati ufficiali dell’amministrazione comunale. Ci sembra piuttosto la ripetizione di un film già visto negli innumerevoli “viaggi della speranza” a Catanzaro dei mesi scorsi; il resoconto ufficiale dell’incontro, infatti, è praticamente identico a quello del maggio 2011.

L’unica novità consiste nella promessa che entro questa settimana, il responsabile tecnico (RUP) ing. Zinno, emetterà un ordine di servizio nei confronti della società per la ripresa dei lavori! Ma di quali lavori si tratterà? dei nuovi, quelli a terra, o di quelli a mare, previsti nel progetto originario, ma variati per l’impossibilità di reperire i massi naturali? In ogni caso, gli uni e gli altri sono ricompresi in una  (ormai famosa) perizia tecnica di variante non ancora approvata; in questo caso, la società è tenuta ad eseguire i lavori che verranno ordinati dal RUP, o può viceversa pretendere legittimamente di non eseguirli sin quando non sarà formalmente  perfezionata?

E ancora: è possibile formalizzare una perizia tecnica di variante che prevede nuovi lavori e risorse finanziarie pubbliche aggiuntive su un progetto già regolarmente appaltato e assegnato con procedure di rilevanza pubblica?

Sono questi i nodi che, a nostro avviso, il confronto con l’ente attuatore (Regione Calabria) avrebbe dovuto sciogliere e che invece sono ancora tutti interi sul tappeto! Interrogativi che, con tutta la buona volontà ed il rispetto dovuto alle istituzioni, non ci lasciano affatto tranquilli e ci inducono a tenere altissimo il livello di guardia.

Noi il porto, questo porto, lo vogliamo senza se e senza ma; speriamo quindi sinceramente di sbagliarci e di essere smentiti.

Se, viceversa, dovesse trattarsi di un’ennesima promessa mancata, allora bisogna immediatamente ed unitariamente reagire, con forza e determinazione, per costringere la Regione Calabria o a mantenere i patti e realizzare il porto, o a risarcire la comunità degli enormi danni economici ed ambientali procurati alla città ed agli operatori turistici ed economici, in primis i pescatori.

In sintesi, la nostra proposta è che, oltre a mettere in atto azioni eclatanti capaci di dare rilevanza regionale e nazionale al caso Diamante, si deve avviare da subito una richiesta di indennizzo collettivo (class action) nei confronti della Regione per ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti. p. il forum Pd di Diamante -Battista Maulicino - 18.10.2012

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