al segretario nazionale del Pd on. Pierluigi Bersani |
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Scritto da ernesto magorno | |||
Caro Segretario,ti scrivo all’indomani della mia rielezione a Sindaco di Diamante, ottenuta con la larghissima maggioranza dell’82% dei voti. Un dato controtendenza rispetto ai dati generali della nostra Regione nella quale il centrodestra ha ottenuto dei buoni risultati, contrariamente a quanto è avvenuto a livello nazionale. In Calabria, quindi, a Diamante, così come in altri piccoli centri, il nostro partito ha vinto grazie all’ impegno quotidianamente profuso dai sindaci PD che assicurano quel “radicamento sul territorio” a cui ha fatto riferimento nei giorni scorsi Michele Serra nel suo articolo su Repubblica e che dovrebbe essere il dato caratterizzante di una forza che aspira ad essere autenticamente popolare. Il fare quotidiano dei sindaci e il loro rapporto diretto con la gente, non certo agevolato dal momento di grave crisi economica che stiamo vivendo, rappresentano il miglior antidoto contro quell’antipolitica che da ruscello sotterraneo si sta trasformando in un vero e proprio fiume in piena e rischia di travolgere il sistema partitico che, pur necessitando di un profondo rinnovamento, resta l’unico strumento capace di mediare democraticamente tra i cittadini e le istituzioni. Questa analisi rafforza la mia convinzione, più volte espressa nel corso di questi anni, che il PD calabrese per ritrovare quell’identità che faticosamente sta cercando di riconquistare deve, innanzitutto, valorizzare le esperienze di buon governo di quei sindaci che, di fatto, sono dei punti di riferimento in diversi territori della Calabria. Quest’opera di valorizzazione, tante volte annunciata, non è mai stata attuata compiutamente e molti primi cittadini del PD continuano con dedizione la loro battaglia quotidiana, sapendo, in cuor loro, che meriterebbero di più del grado di “soldato semplice” che gli è stato assegnato. Il PD calabrese sta vivendo una ulteriore fase di commissariamento avviata con apprezzabile impegno dal Commissario D’Attorre. Per far si che l’azione di profondo rinnovamento del PD calabrese, tanto attesa dalla base, giunga finalmente a compimento ti chiedo, caro Segretario, di dare finalmente un ruolo di primo piano a quei sindaci che fin qui tanto bene hanno fatto e che per tale motivo godono di un ampio consenso popolare. Le importanti scadenze congressuali, nonché quelle elettorali, che per il futuro attendono il PD calabrese, costituiscono un’altra importante occasione per attuare quanto ho detto sopra. Se ciò non avvenisse il nostro partito, nella nostra regione, rischierebbe di rimanere in quel “limbo” dal quale da anni non riesce ad uscire e andrebbe colpevolmente dispersa quella carica di rinnovamento che giunge dalle esperienze amministrative locali con il conseguente vanificarsi degli sforzi compiuti da coloro che operano in prima linea nei territori. A questo punto potrebbe prevalere la disillusione e la stanchezza di quei sindaci che non vedrebbero adeguatamente riconosciuto il loro lavoro e che sono oltremodo estenuati dalla crescente carenza di risorse con la quale devono mandare avanti le loro macchine amministrative. Una criticità oramai insostenibile, quest’ultima, per ovviare la quale tutti i sindaci Pd ti chiedono, a gran voce, di farti interprete nei confronti del Governo Monti delle istanze di quegli amministratori che temono di non poter più offrire i servizi essenziali ai cittadini. Se viene accantonata la buona politica, quella che fornisce quotidianamente risposte concrete alla gente per intenderci, se non viene data rappresentanza a chi opera bene nei territori, si spalancheranno, anche nella nostra Regione, le porte al qualunquismo e alla sopracitata “antipolitica” e, nel contempo, il PD calabrese non sarà in grado di riorganizzare credibilmente le sue “truppe” per scalzare un centrodestra che si sta rivelando, ogni giorno di più, palesemente inadatto a governare. Io credo, Segretario, che tu come me non vuoi che questo accada e che pertanto non lascerai queste mie parole inascoltate. f.to il Sindaco di Diamante Avv. Ernesto Magorno
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