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la parabola del neoliberismo a Belvedere e la necessità di un’alternativa di sinistra – centro PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   

In coincidenza con l’affermarsi del “Berlusconismo” in Italia, hanno avuto inizio, a Belvedere M.mo, le Amministrazioni Granata che si sono susseguite dal 1994 fino ad oggi, salvo una breve interruzione tra il 2004 e il 2009,

peraltro di segno politico molto moderato (si pensi che l’ass. ai LL.PP. e il Presidente del Cons. comunale sono sempre stati elettori di Granata, prima e dopo la loro candidatura nella lista D’Aprile).
Il “Berlusconismo” aveva imposto un sistema economico e di relazioni sociali ispirato alle ideologie neoliberiste: meno Stato più mercato e, quindi, meno regole, meno diritti, meno doveri (l’evasione fiscale, negli anni dei governi Berlusconi, fu considerata una pratica moralmente legittima tanto che l’imponibile evaso è tutt’ora stimato in 400 miliardi di euro).

Il primo e il secondo Granata

Anche a Belvedere M.mo, nell’era Granata, pur senza consapevolezza teorica, si è affermato il modello economico e culturale neoliberista:
Il Comune ha abdicato alle sue funzioni di indirizzo, controllo, regolamentazione delle attività economiche private, ha rinunciato alla tutela dei  << beni comuni >> assecondando gli << spiriti animali >> del mercato.
A tale proposito sono sufficienti due esempi: il proliferare di attività commerciali prive di aree di parcheggio ( si pensi al Centro commerciale di piazza Marina e agli esercizi di vicinato in via della Repubblica) e l’abnorme sviluppo dell’edilizia abitativa senza infrastrutture adeguate.
L’assenza di aree di parcheggio e di servizi funzionali alle attività commerciali e agli insediamenti abitativi ha provocato, di fatto, la privatizzazione e la dequalificazione dei << beni comuni >>: strade, parcheggi, spiagge, ecc…
Il Comune non si è adoperato per politiche di bilancio rigorose ed eque: confidando nei trasferimenti dello Stato, nelle entrate da oneri di urbanizzazione e costi di costruzione ( l’attività edilizia era ancora fiorente), le Amministrazioni di Centrodestra hanno rinunciato ad entrate proprie derivanti da:
• adeguamento dei costi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione al tasso di inflazione
• monetizzazione delle aree cedute al Comune nei piani di lottizzazione
• canoni per l’occupazione di spazi ad aree pubbliche
• diritti sulle pubbliche affissioni e pubblicità
• tributi, imposte e tasse comunali (canone idrico integrato – tasse sui rifiuti solidi urbani, ICI sulle aree edificabili). hanno sperperato risorse con spese inutili e clientelari :
• conferendo incarichi  legali, alcuni retribuiti lautamente
• alimentando il contenzioso che ha visto il Comune quasi sempre soccombente
• affidando opere e servizi, senza ricorrere a trasparenti procedure concorsuali.

L'amministrazione di Centrosinistra (2004-2009)

Le contraddizioni del neoliberismo belvedere erano emerse già nel 2004:
• la crisi del debito pubblico ha comportato minori trasferimenti erariali
• la crisi economica, che ha colpito anche l’attività edilizia, ha ridotto le entrate da oneri di urbanizzazione, costi di costruzione, monetizzazione di aree lottizzate
• la crisi che ha colpito il settore tessile, la sanità, l’artigianato, il commercio e il turismo, riducendo i consumi ha provocato la stagnazione produttiva e minori entrate da compartecipazione e addizionali IRPEF
• la crisi che ha colpito le fasce più deboli della popolazione ha provocato il ritardato o il mancato pagamento dei tributi locali (a 3.000.000 di euro ammonta il ruolo coattivo).
Pertanto il Centrosinistra, alla guida del paese tra 2004 e il 2009, attuando responsabilmente una politica finanziaria più rigorosa, più attenta agli equilibri di bilancio, meno <<sprecona>> ha:
- rideterminato il valore commerciale delle aree edificabili ai fini ICI, individuando gli evasori totali e parziali di aree e fabbricati soggetti all’imposta
- rideterminato il costo di costruzione e gli oneri di urbanizzazione, mai aggiornati dal 1978
- monetizzato le aree comprese nei piani di lottizzazione
- avviato la verifica delle superfici reali degli immobili e la loro effettiva destinazione d’uso ai fini della corretta applicazione della TARSU, estesa anche alle aree rurali
- verificato l’occupazione reale di spazi e aree pubbliche ai fini della corretta applicazione del canone
- censito le insegne pubblicitarie
- eliminato le affissioni abusive
- individuato le aree pubbliche da recuperare al patrimonio comunale ( Via G. Murat ).
Le maggiori entrate, comprensive del recupero di imposte, tasse, tributi evasi nei 5 anni precedenti gli accertamenti, possono essere valutate in € 6.200.000,00.
Parte di queste entrate è stata utilizzata per onorare i debiti ereditati, un’altra parte è stata destinata all’acquisto del terreno di proprietà del Consorzio agrario che, insieme alla strada costiera G. Murat (valutata almeno € 600.000), costituisce l’eredità più preziosa che il Centrosinistra ha lasciato agli attuali amministratori.
Il rigore finanziario è stato coniugato con una più equa distribuzione dei carichi fiscali.
L’Amministrazione comunale di Centrosinistra:
- prima ancora che il governo nazionale abolisse l’ICI sulla prima abitazione, la riduceva del 20% a tutti i contribuenti e di fatto l’azzerava per i nuclei familiari meno abbienti, per coloro che nel Centro storico avessero adeguato le facciate alle tonalità previste nel Piano di colore, che avessero eseguito interventi volti al recupero di immobili inagibili o inabitabili o di interesse artistico e architettonico
- aveva esentato dall’addizionale comunale IRPEF i titolari di pensione con reddito imponibili fino a € 12.000
- aveva ridotto la TARSU del 30% ai pensionati al minimo e, nelle aree rurali, per incentivare la RD della frazione organica; del 50% per i Belvederesi emigrati all’estero
- aveva ridotto il COSAP (canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche) per i commercianti e gli ambulanti del centro storico.

Forse si poteva fare di più: si pensi alle politiche energetiche ( non sono stati ridotti i consumi con la messa a norma degli impianti e l’installazione di organi illuminanti a basso consumo, non sono stati realizzati impianti di energia “pulita”), si pensi ai consumi idrici che si sarebbero potuti ridurre con  l’installazione dei contatori, si pensi alle aree di parcheggio a servizio degli esercizi commerciali che bisognava reperire in terreni privati.
Qualche ordinanza poteva essere evitata (le procedure concorsuali non solo assicurano trasparenza ma garantiscono costi inferiori per la realizzazione di opere e servizi), ci si poteva risparmiare qualche incarico esterno, non tutti gli incarichi dirigenziali erano necessari.
Ma l’Amministrazione di Centrosinistra era fortemente condizionata da alcuni amministratori i quali, collocati in posizioni chiave, rallentavano il percorso di risanamento finanziario che era stato intrapreso (rivalutazione degli estimi catastali e delle aree edificabili ai fini ICI, adeguamento degli oneri di urbanizzazione, migliore utilizzo delle risorse umane, lotta all’evasione ecc), quando non sposavano apertamente interessi privati ( rammentiamo soltanto la pervicace insistenza con la quale si volevano spendere 300.000 euro per redigere il Piano Strutturale Comunale).
Ciò nonostante, una politica di risanamento è stata avviata e le misure adottate del Centrosinistra hanno scongiurato il dissesto finanziario (le entrate di competenza sono superiori alle relative spese correnti); infatti le difficoltà finanziarie che il Comune oggi attraversa sono imputabili all’incapacità di riscossione dei tributi comunali.

L'ultimo Granata (2009-2012)

Purtroppo, come nel Governo dell’ Italia Berlusconi ha sostituito Prodi, al quale va riconosciuto il merito di avere aumentato l’avanzo primario e ridotto il rapporto Debito pubblico/P. I. L. al 109% (oggi è salito al 120%), a Belvedere M.mo, nell’estate del 2009, Granata è ritornato alla guida del Paese.
L’Amministrazione di Centrodestra, pur essendo venuto meno le condizioni che in passato avevano reso possibile politiche di bilancio <<generose>>, e nonostante un apparente ringiovanimento, evidentemente solo anagrafico, ha riproposto antiche ricette:
• spesa << facile >> ( incarichi legali, consulenze, affidamenti diretti per l’acquisizione di beni e servizi)
• entrate demandate alla buona volontà dei contribuenti ( i diritti sulle pubbliche affissioni, l’imposta sulle pubblicità, il canone sull’occupazione di aree pubbliche, l’ ICI, la superficie degli immobili ai fini TARSU, gli allacci alla rete idrica)
• privatizzazione, di fatto, dei << beni comuni >> ( via G. Murat, strade e parcheggi pubblici a servizio degli esercizi commerciali)
• nessuna verifica sul reddito effettivo di quanti fruiscono di agevolazioni, esenzioni, benefici comunali.
Antiche ricette, antichi vizi che si sono scontrati con la dura realtà dei ripetuti tagli alle finanze locali e con le difficoltà di numerosi cittadini a corrispondere al Comune quanto dovuto in materia di tributi.
Quali risposte sono state fornite dai “nuovi” amministratori?
Le più vecchie: aumento dell’addizionale IRPEF, della tassa sui R.S.U., del canone per il servizio idrico integrato.
Risposte ingiuste perché colpiscono i cittadini prescindendo dalla loro condizione patrimoniale e reddituale.

Risposte recessive perché i contribuenti, già tartassati dalle manovre finanziarie, dal blocco degli stipendi e delle pensioni, dall’inflazione, riducono ulteriormente i consumi e ciò è tanto più grave in un Paese, come Belvedere, la cui fragile struttura produttiva è basata prevalentemente sulla domanda interna.
Risposte inefficaci perché senza una lotta incisiva contro l’evasione fiscale (fino al 2014 tutte le risorse recuperate in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate saranno incassate dai Comuni) e contro l’evasione dei tributi locali, il Comune di Belvedere M.mo , dopo avere sforato il Patto di stabilità interno, non potrà scongiurare il dissesto finanziario.

Quale futuro?

Riteniamo che la parabola del neoliberismo, incarnatosi a Belvedere M.mo nelle Amministrazioni di Centrodestra, sia oramai in fase discendente, come attestano la gestione fallimentare della casa pubblica e la conflittualità interna alla maggioranza.
Cosa ci riserverà il futuro prossimo?
Uno pseudo Monti, ovvero un’amministrazione << tecnica >> che si incarichi di portare la nave del Comune fuori dalle secche? Ci auguriamo di no perché il liberismo, che è causa della crisi, non può essere la soluzione alla stessa (e Monti è un liberista, anche se in versione moderata, rispettosa, cioè, delle regole).
Un populista << anticasta >> , come il primo Berlusconi? Sarebbe peggio, perché la ricerca del facile consenso e del rapporto diretto tra il capo e il popolo, senza la mediazione della cultura e della politica, potrebbero riproporre forme di politica-spettacolo e politiche finanziarie e urbanistiche senza vincoli e senza regole.
Noi auspichiamo un’Amministrazione “politica”, rappresentativa dell’associazionismo realmente operante, di partiti politici rinnovati, di cittadini finalmente impegnati ( d’altra parte, per dirla con Don Milani, a che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca?).
Naturalmente, in coerenza con la nostra storia culturale e politica, e profondamente convinti che per risolvere i problemi del Paese sia necessario ridurre le disuguaglianze economiche, eliminare i consumi superflui, investire in settori ad alta e buona “occupabilità” (raccolta differenziata “spinta”, prevenzione del dissesto idrogeologico, tutela delle risorse paesaggistiche, energia “pulite”, recupero dei beni culturali), ci batteremo per dare a Belvedere, per la prima volta nella sua storia, un’Amministrazione di Sinistra-Centro. Riccardo Ugolino dirigente Pd - 10.03.2012

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