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giovani e vecchi PDF Stampa E-mail
Scritto da vincenzo cesareo   

Qualora  qualcuno ancora credeva che, alla fine, la classe dirigente del Paese potesse essere assolta per lo scempio che siamo costretti a vivere, alla luce di quello che assistiamo anche nelle ultime ore, si sarò reso conto che è impossibile.

Anzi anche questi ultimi saranno pronti a produrre l’impegno a Liberare L’ITALIA e che ciò debba essere assunto con la maggiore urgenza e determinazione possibili. Il dibattito delle ultime ore, infatti,  non sulle proposte per cercare di traghettare l’Italia fuori dalla crisi, ma è  incentrato sulla disputa tutta P.D. sui giovani e sui vecchi. Immaginiamo solo per un attimo che accada l’impossibile: Berlusconi si dimette, fa , come si richiede anche da settori del suo partito, un passo indietro! Bene, ma da quale maggioranza omogenea e coesa uscirebbe il nuovo auspicato governo? E questa ipotetica maggioranza su quali problemi di politica economica, estera, interna, sociale, etica fonderebbe l’alleanza?

Se si riflette solo per un attimo, viene fuori prepotentemente la necessità di mandare a casa questo Parlamento tutto, compresi i giovani ed i vecchi che lo compongono per manifesta incapacità, insussistenza, inutilità. Altro che l’idiozia di mettere giovani e vecchi in contrapposizione, quasi che le idee avessero età! Mettere i giovani contro i vecchi significa solo contrapporre due arroganze, ricavandone solo un risultato distruttivo.

A nostro avviso tutti devono concorrere ad individuare la strada che riesca a portarci fuori  da questo quindicennio da incubo, innestatosi in una crisi dove il mondo finanziario, nuovo cuore del capitale, è diventato una forza economicamente e politicamente distruttiva della società. Il capitale, nel tentativo di sopravvivere, sta uccidendo la società, abbandonando tutti indistintamente, giovani e vecchi. Immaginiamo, poi, che i partiti o i movimenti, la società cosiddetta civile, le associazioni in genere, diventino settari dal punto di vista generazionale nel senso che siano composti o da soli giovani o da soli vecchi, quale sarebbe il modello di società, di futuro per tutti? Ma come si fa a discettare di cose futili, sciocche, inutili di fronte a tutto quello che accade?

È da criminali incalliti: i dati dell’ISTAT ci dicono che la disoccupazione è in forte aumento, che da agosto ad oggi consiste in 70 mila unità in più, che un giovane su tre è disoccupato ed i partiti litigano per questioni interne di potere? Possibile che non riescano ad avvertire il sentire comune della necessità di cambiare, di respirare aria nuova, l’urgenza di chiudere una pagina di degrado morale, economico, di fare politica con un minimo di decenza, di pulizia ed altruismo? Il Paese è economicamente e moralmente stremato da chi, irresponsabilmente, butta via il tempo. La misura è colma. LiberiAMO L’ITALIA. dott.Vincenzo Cesareo - responsabile nazionale LiberiAmo l'Italia movimento politico-culturale - 31.10.2011

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