Com’è noto, il Decreto commissariale del Presidente della Giunta Regionale della Calabria, n.22 del 15 marzo 2011, ha determinato in 270 giornate annue il tetto per i trattamenti riabilitativi ambulatoriali e domiciliari, in violazione del principio della continuità delle prestazioni e dei livelli essenziali di assistenza (LEA).

Di conseguenza, i contratti proposti, dalle Aziende Sanitarie alle Strutture riabilitative accreditate per l’anno 2011, limitavano le prestazioni a circa 10 mesi lasciando privi di assistenza, per i restanti 2 mesi, gli utenti in trattamento. La sconsiderata proposta delle Aziende Sanitarie avrebbe avuto grave ripercussione anche sui livelli occupazionali in quanto i titolari delle strutture accreditate sarebbero stati costretti a licenziare lavoratori dipendenti e convenzionati. In fine, i tagli proposti, pari, per la sola A.I.A.S. di Diamante, a 2.160 prestazioni, avrebbero accentuato inevitabilmente il fenomeno delle migrazioni sanitaria verso centri riabilitativi extra-regionali.

Solo l’immediata e vibrata protesta dei titolai e dei lavoratori, degli utenti e delle loro famiglie, delle amministrazioni comunali, di numerosi consiglieri regionali, anche d’opposizione, ha indotto il presidente della Giunta Regionale, nella sua qualità di commissario ad-Acta per l’attuazione del Piano di Rientro del disavanzo sanitario, di rivedere le decisioni precedentemente assunte ed impegnarsi a revocare o comunque modificare il decreto commissariale n.100 del 16 settembre 2011, con il quale sono state avviate le procedure di sospensione dell’Accreditamento per le struttura che si sono rifiutate di cedere al “ricatto” contrattuale.

Il consigliere comunale di Belvedere Marittimo Riccardo Ugolino, impegnato, anche in questa occasione, affianco degli operatori e degli utenti dell’A.I.A.S., esprime la propria soddisfazione per la conclusione positiva dell’incontro tenuto tra il commissario regionale, il suo staff tecnico, i rappresentanti delle strutture riabilitative. Auspica che agli impegni assunti seguano proposte contrattuali che confermino almeno le prestazioni erogate nell’anno 2010 affinchè si possa continuare a garantire, alle utenze deboli del nostro territorio, l’assistenza che centri come l’A.I.A.S. erogano da 19 anni con professionalità e dedizione. Riccardo Ugolino - 24.09.2011