Devo per prima cosa manifestare grande sorpresa per l’articolo del collega Raffo. Ed infatti, se il mio intervento fosse stato letto con attenzione il collega si sarebbe accorto che la difesa della mia posizione era anche la sua, visto che anche il suo nome era inserito nella lista “nera"

...non ho inteso infatti dare lezioni ad alcuno, né fare morale e l’avevo anche scritto….ma evidentemente il nervo è scoperto.

Dico subito che avevo meditato una possibile non – replica e a questo mio intervento non ne seguiranno altri sull’argomento, ma quanto scritto mi costringe a “rinfrescare la memoria” al collega.

Per prima cosa sono costretto a deluderlo: non mi sta antipatico, ma – semmai – gode della mia più totale indifferenza e l’antipatia, come tutti gli altri sentimenti e/o sensazioni verso altri, presuppone un certo sforzo, che sinceramente non ho mai attivato nei suoi confronti.

Poi, il richiamo al meccanismo del silenzio – assenso è del tutto fuori luogo, se si considera che la sua applicazione, volendo semplificare, presuppone:

1. la richiesta di un cittadino ad una Amministrazione;
2. la mancata risposta della stessa al primo (che non va accettata…) che fa scattare, decorso il termine di legge, un tacito assenso dell’Amministrazione.

Ebbene, pur volendo, nella metafora, equipararmi ad un qualsiasi cittadino, non mi pare di aver chiesto nulla al collega, quindi nessun “assenso” sarebbe mai scattato a  seguito del suo “silenzio” che sarebbe stato, invece, opportuno.

In merito al volgare messaggio indirizzatomi (l’unico vero motivo che mi ha spinto a replicare), secondo il quale il mio biennale silenzio si spiegherebbe con la  “raccolta di frutti”, preciso che io non rivesto posizioni scomode né di maggioranza né di minoranza che stridono con eventuali incarichi, al contrario del collega, il cui mutismo tra l’altro si perde nella notte dei tempi.

D’altronde come potrebbe egli fare opposizione alla maggioranza dopo averne ricevuto incarichi? A tal proposito ringrazio il collega per avermi chiarito che con il mandato conferito si difende in giudizio l’Ente, ma devo purtroppo ricordargli che a conferire gli incarichi è proprio la maggioranza alla quale dovrebbe fare opposizione……

Sono, poi, sbalordito dallo spot: “Bisogna avere il coraggio delle proprie idee”…..quelle che non si capiscono sono, infatti, proprio le idee del collega, stamattina vicino a Sparta, oggi pomeriggio alleato di Atene, insomma, buono per tutte le stagioni…

Ed ancora, il collega, dovrebbe ricordare come mai il sottoscritto non ha potuto ”metterci la faccia” alle passate elezioni…..proprio perchè alcuni, da veri jolly di tutte e tre le allora possibili liste, “la notte prima degli esami” (ovvero il giorno prima della presentazione delle liste) ha abbandonato la nave, per approdare verso lidi più sicuri, ammaliato da convincenti sirene……pur professandosi fedele al Gruppo Rinascimento: sarebbe questo il modo leale di “avere il coraggio di difendere le proprie idee”?  Io la faccia, semmai, a differenza di altri, l’ho salvata non partecipando……altro che silenzio “fruttifero”…..ma questo, da chi ragiona badando ad altri non - principi e non- valori, ovviamente non viene capito…..

Per finire, mi presto volentieri al gioco del richiamo delle frasi celebri……io, ricordando al collega che l’umiltà è l’anticamera della conoscenza, ricordo una frase di Epitteto, il quale amava dire: “Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà”……e questa, caro collega, sarebbe stata un’ottima occasione per tacere, ma l’hai sprecata….avv. Carlo Oberto - 28.05.2011