La tenue speranza che qualcosa di positivo possa accadere nell’immediato trova posto nella mente dei tanti ex dipendenti della casa di cura “Spinelli” di Belvedere M.mo ed è risposta nelle decisioni della magistratura che, il prossimo 2 marzo a Paola, dovrà pronunciarsi in merito alla procedura concordataria o fallimentare .

Per la verità la dirigenza aziendale  ha inviato segnali positivi di possibile riapertura che, se fossero reali , incontrerebbero il favore dei lavoratori licenziati da oltre un anno. Ma tali promesse non affascinano molto gli interessati ormai più volte illusi dalla proprietà ed anche dai tanti politici che se ne sono occupati .

Dal pronunciamento, che si spera immediato, del giudice competente dipenderà la possibilità di accesso al fondo di garanzia istituito presso l’Inps con legge 297  del 29 maggio 1982. Con tale procedura almeno le ultime tre mensilità non pagate ed il Tfr.

Tutti i dipendenti accreditano infatti alcune mensilità a partire dal 2003 oltre al trattamento di fine rapporto (Tfr) e ciò li ha posti nella condizione di rasentare l’indigenza. Le condizioni economiche di ciascuna famiglia si stanno aggravando giorno dopo giorno per effetto del pagamento di mutui, debiti che si contraggono quotidianamente  per il sostentamento. Le prospettive diventano sempre più oscure per coloro che hanno figli in età formativa.

I lavoratori in questione stanno pagando colpe non loro scaturite dalla lunga diatriba tra le istituzioni regionali (assessorato ed Asp) e l’azienda che lentamente ha prodotto la chiusura dell’attività della più antica clinica di Belvedere.

Ora la speranza sono riposte nella giustizia per poter avere quanto loro spetta perché possa intravedersi uno spiraglio di luce per gli interessi e per le loro famiglie. ex dipendenti clinica "Spinelli" - 28.02.2010