linee programmatiche carenti e contraddittorie |
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Scritto da gruppo consiliare "insieme" | |||
Le linee programmatiche, presentate dal Sindaco al Consiglio Comunale nella seduta del 8 gennaio 2010 , non sono adeguate né al contesto della crisi economica e sociale né alle reali problematiche del nostro Paese. La crisi finanziaria, iniziata nel 2007, ha rivelato le contraddizioni di un modello di sviluppo basato sulla distribuzione della ricchezza a vantaggio dei ceti privilegiati: 348 miliardari detengono il 45% della ricchezza del pianeta e in Italia il 10% della popolazione possiede metà della ricchezza nazionale. Ciò ha riproposto l´insanabile contraddizione del sistema di produzione capitalistica tra forze produttive e rapporti sociali di produzione: il sistema produce beni e servizi che il mercato non assorbe a causa del progressivo impoverimento e indebitamento dei ceti medio-bassi.Come negli anni 1873-1896, come nella grande depressione del ´29 si è verificata una crisi ciclica di sovrapproduzione, una crisi dei consumi di massa. Pertanto un´Amministrazione attenta a ciò che accade nel mondo si propone di rilanciare i consumi, favorendo la redistribuzione della ricchezza, potenziando e riqualificando la spesa pubblica. - tra popoli che sprecano risorse e popolazioni che non hanno accesso all´acqua e al cibo (a fronte di 1 miliardo di persone che soffrono la fame, in Italia ogni anno si consumano 196 lt pro-capite di acqua minerale e 27 kg di cibo procapite sono conferiti in discarica). - tra lo sviluppo delle forze produttive e la sostenibilità ambientale (3 pianeti occorrerebbero se gli oltre 6 miliardi di abitanti della Terra adottassero i modelli di consumo occidentali). La moderna economia ecologica dimostra non solo l´esaurirsi di specie animali e vegetali e di risorse non riproducibili, ma anche l´impossibilità di rigenerarsi di risorse come i pesci, l´acqua, le foreste, le spiagge e i litorali. Allora un´Amministrazione attenta ai processi in atto e alla catastrofe ambientale che incombe sul Pianeta, si proporrebbe non lo sviluppo sostenibile, che è ormai un ossimoro, ma la riduzione degli sprechi e la riconversione della produzione. Nelle linee programmatiche del Sindaco non scorgiamo la consapevolezza della gravità della crisi italiana (la Confindustria stima i senza lavoro nel 2009 al 10,1%, ben oltre la media dell´ Unione europea considerando che in Italia la percentuale degli occupati sulla popolazione attiva (15-64 anni) è del 57% contro la media europea del 65%). Nelle dichiarazioni programmatiche del Sindaco non scorgiamo alcun riferimento a questo drammatico contesto: - quali sono le politiche di bilancio che dovrebbero trasferire risorse ai disoccupati, ai precari, ai lavoratori in mobilità e cassintegrati, al lavoro dipedente, ai pensionati? - quali sono gli investimenti pubblici? Al contrario, stentano a decollare le OO. PP. già finanziate (la parallela a via della Repubblica, la strada di collegamento Oracchio-SS.18 ...) né sono valorizzate le risorse patrimoniali (la strada comunale G.Murat non è stata ancora recuperata al patrimonio pubblico né si procede ad alienare reliquati non fruibili dalla collettività); - quali sono le politiche ambientali? Al contrario, è stato soppresso il servizio di R.D. "porta a porta", non si scorge impegno alcuno per ridurre i consumi di acqua potabile e la produzione di rifiuti, la viabilità pedonale e ciclabile è ostacolata dal traffico veicolare indisciplinato e dalla trasformazione dei marciapiedi in parcheggi, non è stata assunta alcuna iniziativa per lo sviluppo delle energie rinnovabili, nessuna scadenza è stata fissata per l´adozione del Piano strutturale comunale, uno strumento indispensabile per procedere al recupero del patrimonio edilizio esistente e alla riqualificazione del litorale. Le linee programmatiche illustrate dal Sindaco ignorano i problemi reali del Paese: la disoccupazione, la precarietà, il lavoro irregolare, le difficoltà dell´artigianato, del commercio, del turismo. Difettano siano le analisi (la riduzione generalizzata dei consumi, la concorrenza, non sempre leale, della grande distribuzione, la caduta verticale della domanda di seconde abitazioni, la crisi di liquidità delle imprese), sia le proposte: quali politiche per il recupero del Centro storico, per la riqualificazione della rete commerciale, per la valorizzazione delle produzioni tipiche locali? Quale impegno per garantire alle imprese edili di recuperare, in tempi certi, le risorse investite nei lavori di riassetto idrogeologico? Fondamentale sarà la capacità di attingere ai fondi europei per la messa in sicurezza del territorio, per potenziare e riqualificare le infrastrutture, per recuperare il patrimonio artistico e naturalistico di cui disponiamo, ma non si può sottovalutare l´importanza di incrementare le entrate di competenza dell´Ente (TARSU, ICI, addizionale IRPEF...) attraverso l´ampliamento della base imponibile. Una sana politica di bilancio garantirà l´equilibrio finanziario dell´Ente, oggi a rischio per i crediti vantati dei contribuenti che hanno versato tributi non dovuti. Maggiori entrate, derivanti dalla lotta all´evasione e alla elusione fiscale, consentiranno di destinare risorse a fini sociali: esenzioni, incentivi per cittadini disagiati, per ceti produttivi, per aree sottosviluppate, politiche attive del lavoro. Più concretamente rileviamo che alcuni obiettivi programmatici, pure condivisibili, sono contraddetti dalla prassi amministrativa. - perché escludere dal servizio di Nettezza urbana il territorio rurale? - perché insistere su atti palesemente illegittimi quali il canone forfettario del servizio idrico e l´aumento della TARSU? - perché approvare varianti al P.R.G. in violazione della legge urbanistica regionale? Mentre si proclama la trasparenza, la pratica amministrativa è ispirata a logiche privatistiche: sono stati conferiti in soli sei mesi ben 12 incarichi legali e le ordinanze per l´acquisizione di beni e servizi o per lavori pubblici hanno come destinatari le ditte di sempre. Mentre si afferma, a parole, la volontà di separare le funzioni amministrative dai compiti gestionali, nei fatti i candidati non eletti del centrodestra sono stati consiglieri comunali, i consiglieri sono stati assessori, (a qualcuno è stata conferita pure la funzione di dirigente dell´Ufficio personale), alcuni elettori sono stati promossi . Mentre si assume l´impegno programmatico di rendere più scorrevole la circolazione automobilistica e più sicuro il traffico pedonale, i marciapiedi sono stati trasformati in parcheggi a servizio degli esercizi commerciali e in postazioni fisse per gli ambulanti, la segnaletica stradale orizzontale è scomparsa. Alla luce di quanto esposto, invitiamo il Sindaco a invertire la direzione di marcia intrapresa e perseguire pochi ma qualificanti obiettivi: - incentivare la ripresa economica, investendo nelle energie rinnovabili, nella riqualificazione ambientale, nella valorizzazione di beni culturali (il Castello); - adottare il Piano Strutturale comunale, privilegiando il recupero del patrimonio edilizio esistente; - sostenere il reddito delle famiglie colpite dalla crisi, attraverso politiche di bilancio redistributive. Se l´Amministrazione comunale intraprenderà un percorso diverso, il gruppo "Insieme" non farà mancare il suo contributo di idee, di esperienza, di impegno. Gruppo consiliare "Insieme" -16.02.2010
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