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elezioni comunali, interviene Mistorni PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

Mancano meno di due giorni dalla presentazione delle liste  ed ancora persiste un diffuso stato di incertezza e confusione nella composizione  delle probabili pseudo alleanze politiche-amministrative, con candidati "ondivaghi" alla ricerca di collocazioni più opportunistiche.

Tutto, ovviamente, in funzione del proprio io, dell’individualismo esasperato e del ritenersi ipocritamente il rappresentante delle istanze e aspettative del popolo sovrano. La mancanza di regole, di comportamenti condivisibili e comuni, suggellati   da una consolidata , pluriennale esperienza politica , di dialogo, di rapporti e nel sapere interpretare i fenomeni in continua evoluzione che si manifestano in una società dinamica, comporta conseguentemente lo sfilacciamento della stessa e il prevalere della egemonia del singolo o di pochi. Dove sono i partiti? Il Pd di Belvedere M.mo ad esempio, ritiene di essersi bene strutturato ? Di aver fino in fondo e democraticamente avviato un serio ed approfondito confronto al proprio interno? Come si pone nei confronti della società nelle sue varie articolazioni?  Interrogativi che scaturiscono anche dal fatto che  a meno di due giorni, non si conoscono programmi, candidature o addirittura è in forse la designazione del candidato a primo cittadino. Da non trascurare un particolare, che il Sindaco uscente è iscritto al Partito Democratico di recente costituitosi. Al cittadino che presta un poco di attenzione agli avvenimenti politici  ed amministrativi del proprio paese sorge spontanea, ritengo giustificabile, qualche domanda:

a) se il sindaco uscente sostiene di aver ben operato  e realizzato in tutto le sue parti o addirittura oltre il programma che gli ha consentito di governare in questi cinque anni di legislatura, perché non dovrebbe essere riconfermato dal suo partito? I partiti che si rispettano , che hanno una storia, che seguono delle regole non si lasciano sfuggire le opportunità “ di riutilizzare” , nell’interesse generale,  gli uomini che hanno tanto dato e fatto. Fra l’altro siamo in presenza di un sindaco uscente con una sola legislatura. Non dovrebbe essere attuale l’assunto che squadra vincente non si tocca? 

b) Viceversa, supponiamo che all’interno della maggioranza uscente  vi siano delle incompatibilità personali, dovute a comportamenti non condivisibili  e conciliabili da parte di alcuni, che mettono in forse la candidatura del sindaco uscente, anche se dovrebbe prevalere sempre la “ragion di stato”; per superare i momenti di difficoltà, di incomprensioni e per cercare di tenere uniti le varie componenti del partito, la candidatura a primo cittadino del segretario eletto a suffragio congressuale, sarebbe quanto meno opportuna, razionale e obbligata.

Così si sarebbero comportati i responsabili politici  che hanno guidato il nostro paese in tempi passati e certamente non facili. Per le altre coalizioni  non ritengo esprimere valutazioni politiche in quanto non si richiamano a partiti , ma sono solo espressioni di se stessi o di pochi. Giuseppe Mistorni - ex consigliere regionale -consigliere comunale 07.05.2009 

 

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