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Cascini replica ai tre ex consiglieri: "traditori ormai allo sbando che ubbidiscono ai loro padroncini" PDF Stampa E-mail
Scritto da fonte antonello troya - lo strillone   

“I tre ex consiglieri Spinelli, Carrozzino e Scoglio, hanno perso l’ennesima occasione per stare zitti ed evitare l’ennesima figuraccia dinanzi ai propri elettori, ma soprattutto dinanzi ai propri amici e concittadini che li hanno più volte giudicati e condannati per il tradimento e l’infamia compiuta ai danni del proprio paese.

Amici ed elettori che ancora non hanno capito del perché i tre hanno organizzato l’agguato ai miei danni e votato la sfiducia, mettendo in difficoltà un intero paese”. Così l’ex sindaco di Belvedere, Vincenzo Cascini chiude la querelle sollevata ieri dai tre ex consiglieri che alcune settimane fa hanno presentato la sfiducia al sindaco chiudendo di fatto la legislatura. “I tre ex consiglieri, ormai allo sbando e abbandonati da tutti – scrive Cascini - credono ancora di avere voce nel panorama politico locale. Consapevoli dei loro limiti presentano lettere e argomentazioni che alla luce dei fatti accaduti li condannano ancor di più. Ma guardiamo i fatti. I tre traditori pubblicano sui social la lettera dell’avvenuta formazione del gruppo autonomo, delle richieste e la mia replica. Semmai ce ne fosse bisogno confermano, con ciò, l’intento di mettere in difficoltà l’amministrazione tutta e il mio ruolo in particolare. Chi ha mai negato loro l’accesso agli atti? Come consiglieri comunali era nel loro diritto prendere possesso delle carte, delle delibere e determine, degli atti amministrativi. Nessuno ha mai precluso loro un intervento e nemmeno una loro collaborazione. Casomai loro stessi, consapevoli dei loro limiti e competenze, hanno pensato bene di criticare le scelte dell’esecutivo e degli altri colleghi di maggioranza, piuttosto che collaborare. Chi ha mai detto che non avremmo discusso di ciò che chiedevano? Non c’è mai stato un confronto e né una discussione. Sono loro tre che si sono messi in disparte: l’amministrazione sfiduciata non ha potuto godere nemmeno un minuto delle loro eccelse capacità politiche. Nemmeno quando sono state offerte loro alcune deleghe assessorili. Ragion per cui era chiaro il loro intento di tradire il mandato degli elettori e mandare a casa me e la mia squadra. E come traditori della peggior specie hanno firmato la sfiducia assieme alla minoranza consiliare. Il mio agire per il bene del paese ha scompigliato i loro piani legati ad interessi personali e di potere. I loro “padroncini” politici avevano ordinato e loro, buoni buoni, hanno obbedito per mandare a casa una giunta e una amministrazione che – chiude l’intervento - tra difficoltà economiche e di pandemia, stava portando avanti il suo lavoro”.

fonte Antonello Troya - lo strillone - 02.09.2021

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