proposta tecnico-scientifica per la mitigazione del rischio alluvionale in Italia |
Scritto da davide luciano de luca | |||
Il 4 novembre 2016 si è celebrato il cinquantesimo anniversario delle alluvioni che, nel 1966, hanno devastato Firenze, Venezia ed una larga parte del territorio italiano. Da allora ad oggi si è verificata in Italia una serie impressionante di eventi alluvionali che hanno provocato circa 950 vittime e danni incalcolabili. Questi eventi, così come i recenti e drammatici episodi sismici, indicano che la difesa dal rischio idrologico e geologico, e più in generale dai rischi naturali, deve confermarsi come una priorità irrinunciabile per il Paese.
Nei 50 anni che sono passati dalle alluvioni del 1966 la comunità scientifica ha chiaramente dimostrato che la difesa dalle alluvioni del territorio italiano è possibile, a patto che sia attivata un’efficace programmazione ed un’efficiente azione tecnica finalizzate alla prevenzione ed all’educazione dei cittadini, con un approccio che consideri i rischi naturali nella loro globalità.
La comunità scientifica e tecnica dell'ingegneria idraulica italiana ha organizzato, in contemporanea in venti città, un seminario diffuso intitolato “L’alluvione, le alluvioni. Memoria e azione” in cui si è discusso di prevenzione delle alluvioni e dei rischi naturali, per coniugare memoria e progettualità per il futuro (https://cinid.it/lalluvione-le-alluvioni-memoria-e-azioni-seminario-diffuso-4-novembre-2016/).
L’iniziativa ha avuto grande successo, con oltre cento relatori e migliaia di partecipanti in tutta Italia. La discussione ha offerto spunti di grande interesse: in particolare, si è richiamata la necessità di sviluppare una consapevolezza diffusa del rischio, che consenta alla popolazione di affrontare, con adeguata preparazione, gli eventi calamitosi. Si è rimarcata la necessità di affiancare in modo organico contromisure attive (opere ingegneristiche e strategie di gestione dell’emergenza) e aspetti comportamentali. Si è sottolineato come le azioni di sistema e la cooperazione fra gli enti pubblici, gli ordini professionali, gli enti di ricerca e di formazione siano elementi ineludibili per affrontare le catastrofi naturali, coerentemente con le indicazioni che ci provengono dalla comunità internazionale (United Nations Office for Disaster Risk Reduction).
Dalle conclusioni tratte nei diversi seminari locali, sono emerse le seguenti considerazioni:
Pertanto gli organizzatori del seminario diffuso - CINID (Consorzio Interuniversitario per l’Idrologia), GII (Gruppo Italiano di Idraulica), e Comitato Firenze 2016- insieme alla rete delle professioni offrono piena collaborazione per affrontare l’emergenza nazionale e chiedono:
Approvato dai partecipanti al seminario diffuso nelle sedi di Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Cassino, Cosenza, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Salerno, Torino e Trento. documento segnalato da Davide Luciano De Luca * La lettera, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, è consultabile anche sul link
https://cinid.files.wordpress.com/2016/11/mozione_post_seminario_diffuso.pdf
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