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Praia a Mare, il Sindaco vieta lo spettacolo per il Sì al referendum PDF Stampa E-mail
Scritto da comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della calabria   

Riteniamo grave quanto avvenuto giovedì 14 aprile a Praia a Mare a chiusura della campagna referendaria dei Comitati del tirreno per il SI, ad opera del sindaco Antonio Praticò.

Il “Comitato  per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria”, a nome del suo presidente Giovanni Moccia,  aveva chiesto in data 9 aprile l’uso della Piazza Italia dalle ore 19 alle ore 22 per un comizio a favore del si e una rappresentazione teatrale dell’artista Biagio Accardi incentrato sulle questioni ambientali. Alle 18 di giovedì, proprio mentre l’artista Accardi e i militanti del Comitato si apprestavano a prepararsi in piazza Italia, giungeva da parte del Comune una comunicazione a firma del sindaco che vietava la piazza e lo spettacolo teatrale, riducendo l’intervento dei referendari a un’ora soltanto. Una comunicazione totalmente abusiva che non rientrava in nessuna legge elettorale dove si vieta l’uso di musica o rappresentazione teatrali , tanto che nella comunicazione si fa riferimento a una legge , la n.28/2000, che riguarda il comportamento elettorale dei quotidiani e dei periodici oltre che delle trasmissioni televisive. L’arroganza del sindaco è ancora una volta palese, così come il suo abuso di potere al quale siamo, comunque,  largamente già preparati e vaccinati.

La furbizia del sindaco ha voluto che per non farci appellare ai poteri del Prefetto la comunicazione ci è stata data un’ora prima della manifestazione stessa. La piazza è stata subito presidiata dai vigili urbani pronti ad interrompere lo spettacolo. Il comizio effettuato da Giovanni Moccia e Francesco Cirillo si è tenuto comunque nell’ora concessa evitando ogni pretesto di carattere di ordine pubblico, pur avendo essi stessi avvertito i carabinieri dell’abuso in corso.

Queste intimidazioni da parte del sindaco Praticò non ci limitano nella nostra battaglia riguardante la bonifica dei terreni della Marlane e della svendita di tutto da parte del sindaco a favore dei Marzotto. In primis il ritiro del Comune dalla parte civile nel processo d’appello, e poi il regalo dei capannoni a Marzotto per una prossima speculazione edile e commerciale , tutto a danno della cittadinanza che ancora soffre per i tumori che fuoriescono da quei terreni non bonificati. Comitato per la bonifica dei terreni, fiumi e mari della Calabria - 14.04.2016

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