Una tristezza grande, profonda, caro amico!  Ritorno a Belvedere dopo un mese e trovo la notizia: Rafelino Biondo non c’è più! Ed allora la commozione, qualche lacrima, un raccoglimento e via con i ricordi.

Potrei scrivere a lungo sui nostri rapporti : cordialità, fratellanza, condivisione di attività sportiva, amicizia sincera. Ma lo so che tutto quanto non è una mia esclusiva essendo stato tu depositario di tanta simpatia che diffondevi verso tutti e in ogni situazione quotidiana. Ci siamo frequentati tanto nel mondo del calcio ove tu, esemplare capitano del tuo tempo, sei stato protagonista indiscusso. Ricordo il tuo debutto in una gara importante tra il Belvedere ed il S.Lucido contendenti per il titolo. Non avevi ancora 17 anni ed il timore di noi più anziani era tanto. Non avesti bisogno di tanti consigli in campo, sebbene utilizzato come ala, ruolo non congeniale alle tue capacità. In occasione del rigore decisivo ti sei avvicinato a me,  per chiedere di battere mentre Palmieri si accingeva a farlo. Ti allontanai, ma capii in quel momento che eri un “calciatore  all’altezza”. Quante volte  ti ho indirizzato questo  modo di dire ironizzando sulla tua statura. E ridevi sempre di gusto. Da qual giorno trovasti posto sul palco centrale come un maestro di musica, un direttore d’orchestra. Tale sei poi rimasto per anni, apprezzato dai compagni di squadra, coccolato dai dirigenti ed osannato dal pubblico. Uno dei talenti migliori che il calcio belvederese abbia potuto esprimere. Potrei raccontare mille aneddoti sulla nostra comune attività sportiva, e non solo, e so che ti farebbe piacere. Ma chi mi legge non sei tu ed altri potrebbero annoiarsi. Che dirti ancora in quest’ultimo saluto? Ciao Rafè, ti abbiamo volute bene, ci hai voluto bene e ti ricorderò, ti ricorderemo per la tua giovialità, per la tua simpatia. Un abbraccio a Lucia, Vanessa e Lorenzo in questo momento triste. Coraggio! Salvatore Fabiano - 14.03.2016