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onore ad un operaio comunista senza dubbi PDF Stampa E-mail
Scritto da massimo converso   

Ieri sera è deceduto improvvisamente nel Centro Storico di Cittadella il Compagno Pino Bianco, storico Segretario del P.C.I. negli anni '70 a Cittadella.

Pinuccio Bianco apparteneva a quella <famiglia estesa> dei Bianco/Iannella che sin dagli anni ‘30 erano Muratori provetti e pescatori addirittura anche “lucisti” (cioè i capi-barca che con le lampare individuavano i banchi di pesce).

Tutti erano nati e continuavano ad abitare nella Marineria che dal Greco scendeva per i Gradoni di Scoglio della Madonna della Greca scendeva fino alla Via Nazionale e poi a mare, da dove le loro mogli o contadine risalivano con le ceste ricolme di alici verso le campagne.

Pinuccio era riuscito a continuare a vivere in quel meraviglioso habitat (accuratamente ristrutturato negli interni senza aumentare le volumetrie) con i fratelli (anche loro militanti Comunisti) Silvio e Dante ed i figli quasi tutti muratori pure essi.

Pinuccio aveva rilanciato il Partito Comunista Italiano dagli anni ‘60 a Cittadella e poi nella campagna di Torrevecchia (dove fino al 1973 non arrivavano le strade asfaltate).

Li guidava il poi Sindaco Comunista Nino Gerace e Pinuccio ne fu segretario della Sezione “Togliatti” negli anni ‘70 quando il Parlamentare Antimafia Ciccio Martorelli animava politicamente tutte le sezioni comuniste della costiera, come prezioso consigliere politico.

Una stagione esaltante in cui la Giunta Social-Comunista aveva costruito strade, fognature, scuole, lungomare, sì anche la scuola materna richiesta dalle contadine nelle impossibili campagne a ridosso del mare. E come se non bastasse, anche il doposcuola estivo per i figli di pastori e contadini, tenuto da giovani universitari Comunisti con i libri di Don Milani, riaprendo in pieno Agosto la scuola pubblica rurale. Quasi si trattasse di un paese terzomondista e non di un paesino della quinta potenza mondiale. Una impareggiabile generazione di Comunisti, cioè, quella di Pinuccio Bianco.

Dopo la scissione a destra di Occhetto alla Bolognina aveva scelto la tessera di Rifondazione Comunista con il figlio Sandro, ma le successive divisioni all’interno della Sinistra Comunista lo avevano indotto a non tesserarsi più con nessun Partito.

Portava la immagine di Che Guevara affissa vistosamente sul suo motocarro da lavoro (che usava anche nella sua perfetta campagna all’ombra della Torre angioina di Parise) e nel feretro i figli hanno voluto da noi un fazzoletto con la falce e martello. Era insomma rimasto orgogliosamente Comunista e perciò lo onoriamo come tale. Massimo Converso Segretario del Circolo Giannino Losardo del Partito della Rifondazione Comunista - 28.06.2015

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