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l'attore Fulfaro con Jannuzzo e Caprioglio PDF Stampa E-mail
Scritto da alessandro chiappetta (il quotidiano della calabria)   

È la prima volta per lui al Rendano. «E sarà una grande emozione. Non ci sono mai entrato, neppure da spettatore». Non vede l’ora Antonio Fulfaro, attore di Belvedere Marittimo che recita al fianco di Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio in «È ricca, la sposo, l’ammazzo».

Prima volta, dicevamo. «Perché la mia storia d’attore ha avuto poco a che fare con la Calabria. Quando ho deciso la mia strada mi sono subito trasferito a Roma. Della Calabria e del suo teatro so poco». Roma allora. La pubblicità (l’ultima quella del Bronchenolo), il doppiaggio, una comparsata in Malena, qualcuna con i Vanzina, la tv con Buzzanca e il teatro con Martufello. Fino a oggi. Con la crisi del settore e quella generale. Poi un giorno il telefono squilla e si ritrova a fare compagnia con Jannuzzo e Caprioglio.

Com’è questo spettacolo? «Una commedia molto divertente con tanto di lieto fine. E dove è l’amore a vincere in uno scontro tra un ricco decaduto e una bella ereditiera. Ci si diverte, stiamo ricevendo tanti consensi».

E il suo ruolo qual è? «Lontanissimo dalle mie corde e per questo ancora più interessante. Sono un avvocato senza scrupoli, uno di quelli che tramano nell’ombra. E che alla fine uscirà sonoramente sconfitto».

E Jannuzzo? «Un animale da palcoscenico. E soprattutto un signore. Dentro e fuori la scena».

La Caprioglio? «Una felicissima scoperta. È una bella donna ma è anche un’attrice straordinaria. Il pezzo finale che recita è da attrice vera. E poi è una ragazza sveglia, intelligente, che è riuscita a rubare il mestiere dagli attori importanti con cui ha lavorato, come Mario Scaccia o la Quattrini».

Senta, ma perché questa distanza dalla Calabria? «Ma non è che non mi interessa la Calabria, anzi. Amo la mia regione, amo la mia Belvedere. È solo che ci sono sempre i soliti ritardi, i soliti problemi, i soliti personaggi...» Tipo? «Le racconto una cosa: nell’estate del 2008 a Belvedere una compagnia locale mi chiede di partecipare a uno spettacolo in piazza. Accetto con entusiasmo. È una commedia sulla giunta comunale di un paese anonimo, non c’è nessun riferimento a nessuno, garantito. È andata a finire che io, il regista e l’autore ci siamo beccati una denuncia per diffamazione da parte di un politico locale. E' possibile?». Davvero? «Certo. Si preferisce investire sull’edilizia piuttosto che sulla cultura. A Belvedere come in tutta la Calabria. Possiamo solo sperare nel futuro. Ora a Belvedere l’attuale assessore alla Cultura si chiama Francesca Impieri: mi piace, è giovane, preparata. Speriamo bene». Alessandro Chiappetta (il quotidiano della Calabria edizione di Cosenza del 20.03.2015)

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