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lettera aperta. Per il Ministro Provinciale Padre Giovanni Battista Urso, per i Frati Cappuccini del Convento San Daniele di Belvedere Marittimo, per la Comunità di Belvedere PDF Stampa E-mail
Scritto da olga de luca   

Solo oggi ho appreso la notizia della morte di Padre Silvestro Capalbo! È triste! È veramente triste apprenderlo come “voce di corridoio”!

Sapendo, quanto è stato grande l’affetto che ha sempre unito la Comunità di Belvedere Marittimo a lui, ci si aspettava, ed era doveroso da parte dei nostri frati Cappuccini di Belvedere, che un manifesto pubblico annunciasse la fine del suo cammino terreno, rendendoci partecipi.

Lo scopo di queste righe non è quello di volere animare polemiche, ma di dare una semplice testimonianza di alcune delle tante cose per cui è stato e resta il “Frate Amico” indimenticabile.

In ventanni, vissuti a Belvedere Marittimo, Padre Silvestro ha arricchito spiritualmente tante anime: sacerdoti, laici, giovani che da tutta la costa tirrenica si sono portati al Convento di San Daniele per chiedere, al nostro frate, una confessione, una benedizione!

Questo è stato uno dei tanti segni della Grazia di Dio che abbiamo ricevuto attraverso Padre Silvestro!

Sono testimone, così come tutte quelle persone che hanno avuto, come me, il privilegio di averlo conosciuto e di averlo avuto come guida spirituale per tanti anni, che il suo cammino è stato tempestato sempre da una immediata disponibilità che si è rivelata gesto indispensabile di amicizia, di serietà e di affetto fraterno.

Sempre dedito alla preghiera e alla evangelizzazione, per la Comunità belvederese, è stato “lievito” di speranza, di amore e di carità verso il fratello.

Un frate che non si è tenuto niente per sè, ma ha saputo donare tutto nella vera carità!

E, quando non si ha più niente da dare, cari Frati, seguaci del Poverello d’Assisi, perché si è dato tutto, allora si diventa capaci di “veri doni”.

La sua offerta è compiuta…!

Una volta tanto, prendiamo la faccia “dell’Uomo del dolore”,   per placare i cuori pieni di amarezza e per  favorire una profonda  riflessione sull’accaduto!

C’è stata negata la possibilità di dare l’ultimo saluto a chi annunciava la sua presenza fisica con quel “pollice alzato verso il cielo” che si espandeva in un sorriso di serenità, di bellezza e di ringraziamento al Signore, quando lo si incontrava o si avvicinava.

Non ci è stata donata la possibilità di poter pronunciare una preghiera, per chi ha tanto pregato e pregherà per noi!!!, di fronte al più grande e misterioso appuntamento della storia umana: Sorella Morte!

È accaduto!

Sorella Morte ci ha separati, ma, non  ci sarà mai un vuoto nel profondo dei sentimenti che non temono neppure la morte! La preghiera ci terrà uniti.

Caro Padre Silvestro, con il tuo modo di vivere in solitudine, ma sempre attento a non mancare di carità, hai saputo rivelarci  che l’amore di Cristo per noi è tanto forte e potente che “ nessuna cosa al mondo potrà separarci mai da Lui!”

Ci hai spinti, con la tua umiltà e gesti di obbedienza, a comprendere che la vocazione di ogni creatura è quella di farsi strumento di questo Amore! E il tuo amore per Cristo è stato talmente profondo che, a volte, si aveva la sensazione che “non eri più tu a vivere ma Cristo che viveva in te!”

Dio Ti benedica e Ti accolga come meriti, come ha voluto che meritassi facendoTi attraversare la difficile avventura della sofferenza, che è sempre l’anticamera del Paradiso per i giusti come Te! Olga De Luca - 15.03.2015

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