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confronto? un monologo già visto... PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   

Reduce dal “confronto” che poco sa di democratico e molto di arrogante, mi accingo a commentare quanto visto, ma sopratutto sentito.

Maurizio Arci e Riccardo Ugolino si sono confrontati in una giornata piovosa che ha visto la presenza di pochi e fedelissimi sostenitori dell’una e dell’altra parte. … “dell’una e dell’altra parte” appunto. Perché di altri candidati nemmeno l’ombra. Comodo da parte di Arci di gettare il guanto di sfida agli altri candidati a sindaco e poi dettare lui le regole del gioco. Gli piace vincere facile. Comodo sedersi ad un tavolino con Ugolino, parlare 17 minuti il primo e 13 il secondo senza nemmeno un contraddittorio. Vero, mancava il contraddittorio. L’ha pensata bene l’Arci candidato: provoca gli altri chiamandoli ad confronto ben sapendo che nessuno ne avrebbe preso parte. Confronto richiesto su Facebook e tramite intervista a Rete3. Mica sulla carta stampata.. Altrochè… “Io l’ho detto, gli altri non si sono presentati”. E così il confronto tra sei (dico sei) candidati che al momento potrebbero scendere in campo, si è trasformato in un monologo di Ugolino prima e di Arci dopo. E il contraddittorio? Nulla. E le domande? Macchè. Anche il giornalista di Rete3 ad un certo punto se n’è andato: avrà ritenuto il confronto poco interessante. E come dargli torto. Non ha ritenuto, l’Arci candidato, di avere di fronte a sé giornalisti capaci di porre domande, interrogativi, di far sentire cose nuove, ma soprattutto di fare domande scomode.

La stampa l’ha tenuta in considerazione, certo, non ho ancora capito in che modo (poi me lo spiegherà) ma sicuramente. “Se tu vuoi fare il giornalista….” ad un certo punto mi ha apostrofato l’Arci candidato. Tentando di voler insegnare come fare il mio mestiere. Forse è partito con il piede sbagliato, l’Arci. Ma soprattutto si è scelto il nemico sbagliato. Non sarò certamente io a dargli consigli su come impostare la sua campagna elettorale, ma prima di tutto sarò in grado di criticarlo in ciò che reputo giusto e in ciò che reputo meno giusto. Non mi troverà certo servile forse come lui è abituato con certa stampa, lui come tutti gli altri candidati. Spero di poter raccogliere attorno ad un tavolo tutti i candidati a sindaco. Naturalmente è invitato anche il signor Arci, verso cui non nutro alcuna remora, come invece è il contrario, come ho potuto tastare con mano di fronte a decine di persone. Confronto dove sarò io a dettare le regole del gioco. Io e i miei colleghi porremo domande e vorremo sicuramente risposte. E non sarà certo un editto bulgaro in salsa paesana a mettermi il bavaglio. Il signor Arci è pronto a mettersi in discussione? Bene i concittadini, i miei concittadini, sono pronti ad ascoltarlo. Un’ultima considerazione: l’Arci candidato ha esordito parlando di Foderauto, cliniche e Confitalia che hanno chiuso i battenti. Bene io c’ero. Non ricordo che ci fosse anche lui con noi a manifestare. Antonello Troya - 06.04.2014

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