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progetto “il sangue rosa. La strage delle donne” per contrastare la violenza di genere PDF Stampa E-mail
Scritto da maria grazia cianciulli   

l’A.N.I.M.E.D incontra l’istituto magistrale “t. Campanella” di Belvedere Marittimo e l’Istituto comprensivo statale di  Praia a Mare

Sensibilizzare i giovani sulle tematiche legate alla violenza di genere, attraverso un percorso educativo che interviene con efficacia sulla diffusione della legalità a partire proprio dalle scuole: questo il nobile fine che persegue “Il sangue rosa. La strage delle donne”, il progetto formativo ideato da Cinzia Falcone, Presidente Animed e promosso dal  Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao. All’incontro avvenuto presso l’Istituto Magistrale “T. Campanella” di Belvedere Marittimo (CS), a cui ha partecipato anche l’Istituto Comprensivo Statale di  Praia a Mare (CS), hanno preso parte i referenti promotori dello stesso, il giornalista Arcangelo Badolati, la dott.ssa Cinzia Falcone, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Scalea, Tenente Vincenzo Falce e la dirigente Maria Grazia Cianciulli, moderati dalla giornalista Francesca Porco. L’alternarsi di testimonianze e filmati hanno facilitato agli studenti la comprensione dell’aspetto più tragico della condizione femminile, quello relativo alla violenza perpetrata dagli uomini sulle donne, fino ad arrivare al cosiddetto “femminicidio”. Un termine forte, deviante già di per sé, conseguenza, probabilmente, di una cultura patriarcale ancora fortemente radicata all’interno della società. Autori di simili reati sono quegli uomini che non hanno saputo accettare il rifiuto da parte di una donna che pure dicono di amare. Ecco perché «non dobbiamo permettere a nessuno di rubare i nostri sogni, di limitare la nostra libertà. Esistono dei segnali in un rapporto di coppia –ha spiegato Arcangelo Badolati- che costituiscono dei veri e propri campanelli d’allarme. Pericoli che, se affrontati per tempo, possono evitare l’escalation violenta». Prevenzione, approfondimento, formazione ed informazione, dunque, le metodologie d’intervento previste dal progetto, necessarie ad acquisire le informazioni adeguate per sporgere una denuncia e per conoscere i numeri utili all’occorrenza. Per combattere la logica di possesso di cui molte donne sono vittime è necessario, infatti, comprendere il significato delle regole per una pacifica convivenza,. Regole che si basano sul rispetto per se stessi e per gli altri e che «impediscono qualsiasi forma di abuso nei riguardi dell’essere umano», ha ribadito il tenente Falce, che ha invitato gli studenti a rivolgersi direttamente alle Forze dell’Ordine in caso di bisogno. Le dinamiche di un amore malato oltre che sbagliato sono quelle illustrate dal corto “Piccole cose di valore non quantificabile”, di Paolo Genovesi e Luca Miniero, proiettato durante l’incontro. Una denuncia pronunciata attraverso il linguaggio sibillino di una giovane ragazza, alla quale i lunghi anni di violenza vissuti nell’isolamento e nell’assoluto silenzio, ruberanno le speranze, i desideri, l’amore, logorando la sua stessa anima per sempre. Il Dirigente Scolastico Maria Grazia Cianciulli - 11.03.2014

 

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