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Scritto da riccardo ugolino | |||
Non siamo così sprovveduti da ritenere che un Comune possa disapplicare una legge dello Stato, nella fattispecie la L.n. 214/2011 istitutiva della Tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.
Sappiamo pure che l'ammontare della Tares è pari al costo integrale del servizio di nettezza urbana, aumentato di 30 centesimi di euro per ogni metro quadrato di superficie imponibile.
Tale maggiorazione, dovuta per i servizi indivisibili (acqua, verde, manutenzione delle strade) comporterà, rispetto alla vecchia Tarsu, un maggiore onere del 30%, ovviamente ipotizzando una superficie media imponibile di 100 mq.
Per le abitazioni più piccole il gravame fiscale, purtroppo, sarà percentualmente superiore.
Pensavamo di essere stati chiari; ma poiché il Sindaco intende declinare ogni responsabilità da questa ulteriore stangata siamo costretti a ribadire:
che l'ammontare complessivo della Tares discende dal costo del servizio di nettezza urbana e, conseguentemente la riduzione dei costi renderebbe più leggero il tributo;
che procedere ad affidamenti diretti di servizi pubblici, come è abitudine di questa Amministrazione (mensa scolastica, nettezza urbana, contatori per il consumo di acqua, manutenzione della pubblica illuminazione), non costituisce solamente una violazione di legge ma provoca l'aumento della spesa pubblica e un prelievo ingiustificato di denaro delle tasche dei cittadini. Riccardo Ugolino consigliere comunale "Insieme" - 21.10.2013
P.S.: Per quanto riguarda la presunta efficienza del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, chiediamo al Sindaco:
i cassonetti sono lavati e igienizzati ogni settimana?
La R.D. è circa il 20% come da lei dichiarato o, invece, è il 7,96% come attestato in documenti ufficiali?
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