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il voto amministrativo parla anche ai belvederesi PDF Stampa E-mail
Scritto da f.perre - r.ugolino   

Non sono trascorse neppure tre settimane da quando politologi e sondaggisti davano il PD in via di estinzione, ritenevano che Berlusconi avesse le chiavi in mano dell'Italia e che Grillo rappresentasse il “nuovo che avanza”.

Le elezioni amministrative hanno fatto svanire nel nulla le chiacchiere dei profeti di sventura. Il PD ha vinto dovunque: al Nord, al Centro, al Sud, nei Comuni maggiori e in quelli più piccoli, nelle aree tradizionalmente di Sinistra come nelle fortezze della Destra. Il Centrodestra è a pezzi dovunque: al Nord è un disastro, con Brescia “che si colora di rosso” come tutte le città del Centro e della Sicilia. Grillo, il nuovo uomo della Provvidenza, ha dilapidato in tre mesi gran parte del consenso del suo movimento: dal 24,6% delle politiche all'8,4% delle amministrative.

Naturalmente non può essere sottovalutata la fragilità del contesto né la crisi di sistema in cui questo risultato elettorale è maturato. Al ballottaggio hanno votato meno della metà degli aventi diritto e l'astensione record non ha nulla di ordinario: “esprime una sfiducia diffusa, un senso di paura e d'impotenza, persino una rabbia sociale che costituisce un pericolo per la stabilità stessa delle istituzioni”.

Bisogna, perciò, riconoscere che il PD ha stravinto queste elezioni (17 comuni comuni capoluogo a 0) perché la base degli elettori si è ristretta e questo dato ineliminabile ci costringe a “restare con i piedi per terra”, a interrogarci su quanti siano gli elettori, potenzialmente di sinistra, che disertano le urne perché sfiduciati, delusi, arrabbiati. L'astensionismo di massa ci impone, perciò, di aprire i nostri circoli e di ascoltare con attenzione la protesta e l'indignazione di coloro che la crisi economica ha indotto ai margini dell'impegno civile.

E' questa la lezione che a Belvedere Marittimo abbiamo ricavato dalle urne, già a partire dalle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Dopo il tesseramento 2012 (182 si sono iscritti al PD), dopo le primarie che hanno coinvolto più di mille belvederesi e la campagna elettorale che ci ha premiato con l'elezione al Parlamento di E. Bruno Bossio ed E. Magorno, da sempre vicini al nostro circolo, l'impegno politico è proseguito con iniziative sui temi più importanti della comunità belvederese: l'acqua, i rifiuti, l'IMU, i beni culturali fino alla commemorazione, il 25 aprile, dei partigiani belvederesi.

Ma una volta riconosciuti i limiti di questo pur strabiliante successo elettorale, nessuno potrà disconoscere che i risultati delle elezioni amministrative, che hanno interessato milioni di Italiani, rafforzano il PD e il Centrosinistra, nei quali i cittadini-elettori hanno individuato le sole forze di governo credibili (in molti casi non sapendo a chi altri rivolgersi). Nonostante i suoi errori, culminati nell' “impallinamento” di Marini e Prodi candidati dal Partito alla Presidenza della Repubblica, il PD e il Centrosinistra dimostrano non solo di esistere ma di avere una forza molto radicata nel territorio, dimostrano di essere vivi e combattivi “quando si assumono le responsabilità, quando sono vicini ai cittadini......quando antepongono ai propri interessi di bottega l'interesse del Paese....quando superano le divisioni personalistiche e le rivalità tra notabili”.

Il PD ha dato prova di generosità, assumendosi la responsabilità, dettata dall'emergenza, di formare un governo insieme al Centrodestra, dopo che Grillo ha impedito un'alleanza, anche solo programmatica, tra il Centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle. Non sappiamo quanto durerà il governo Letta, ma il risultato elettorale consente di rafforzare l'azione del PD sui diritti, sulle riforme, sull'occupazione. Dopo la legge contro il “femminicidio”, ci saranno nel Parlamento iniziative democratiche sul tema dell' omofobia, dello jus soli, della legge elettorale. Ma il sacrificio di un'alleanza innaturale tra PD-PDL avrà un senso se il governo Letta sarà in grado di adottare, entro questo mese, misure straordinarie per il lavoro, dopo anni di politiche europee liberiste che non solo hanno prodotto sofferenza sociale e disoccupazione ma hanno precipitato l'Eurozona in una drammatica recessione (quest'anno il PIL mondiale, senza i 17 Paesi dell'euro, crescerà del 5%, mentre l'Eurozona registrerà uno 0,5% in meno e l'Italia -1,5%).

Il radicamento nel territorio e il superiore interesse del Paese sono, dunque, le condizioni e i fini per ripristinare il con-tatto tra il PD, i suoi elettori delusi, gli Italiani stanchi e arrabbiati. A Belvedere Marittimo abbiamo intrapreso questo percorso inaugurando la “politica del fare”: non più solo informazione, opposizione, proposta, ma anche azione concreta condotta insieme ai cittadini per affrontare qualcuno dei tanti problemi che l'Amministrazione comunale non può o non riesce a risolvere. La “politica del fare” si è concretizzata nel taglio dell'erba e nella pulizia delle cunette, in alcune contrade dove i residenti rinnovano antiche forme di autogoverno del territorio, si manifesta nel contributo di risorse umane offerto alle associazioni che operano nel campo dei servizi sociali e culturali, le quali sopperiscono alle carenze finanziarie e programmatiche delle istituzioni pubbliche.

Oggi il superiore interesse del Paese coincide, anche a Belvedere, con la progettazione di un governo di cambiamento che interrompa un declino economico, sociale e culturale che pare irreversibile, e restituisce al nostro Comune una centralità che in passato ha sempre esercitato nell'Alto Tirreno Cosentino. Per conseguire questo obiettivo, il circolo del PD di Belvedere Marittimo è consapevole che occorre mobilitare le risorse e le energie migliori; pertanto, senza pretese egemoniche e coerentemente con questo assunto, ha dato e ancora offre la propria disponibilità a sostenere un candidato Sindaco, non necessariamente indicato dal PD, capace di aggregare tutte le forze di rinnovamento presenti nel Paese. Riteniamo legittime le candidature a Sindaco proposte dalle Associazioni “Rinascimento” e “Laboratorio Democratico”, nel corso degli incontri tenuti con l'on. E. Magorno, ma se ciascuna forza politica non sarà disponibile ad ascoltare le ragioni degli altri, ogni candidatura, pur legittima, apparirà una pregiudiziale rendendo vano ogni tentativo di costruire una larga coalizione di cambiamento. Franco Perre - Riccardo Ugolino circolo PD di Belvedere M.mo - 28.06.2013

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