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«Chi adesso si straccia le vesti avrebbe dovuto avere la capacità di dialogare e ricercare con gli altri scelte condivise da tutti». PDF Stampa E-mail
Scritto da i comitati pro renzi calabresi   

«Chi adesso si straccia le vesti avrebbe dovuto avere la capacità di dialogare e ricercare con gli altri scelte condivise da tutti».Così i rappresentanti dei comitati pro Renzi,   in risposta a chi adesso lamenta il rinvio dei congressi,  sancito dall’incontro tra il Commissario D’Attorre e Segretario nazionale Epifani.

«In un momento di emergenza e di sbandamento  per il  partito, scosso dalle vicissitudini degli ultimi mesi, si sarebbe dovuta – aggiungono dall’area renziana - ricercare una soluzione che tenesse conto di tutte le aree del Pd, per tenere unito un partito che rischia una deriva dalle conseguenze imprevedibili. C’è invece chi ha  tentato di forzare la mano per imporre, nonostante le smentite di rito,  un nome espressione di una singola area. Una candidatura alla segreteria che era, all’insegna dell’ “asso pigliatutto”, una chiara ipoteca alla candidatura della Presidenza della Regione.  Un modo davvero  singolare,  per perseguire l’annunciato rinnovamento. Noi vogliamo  realmente cambiare questo partito – dicono ancora i Comitati -, partendo però, come abbiamo detto più volte, dai programmi e dalle idee, non sui nomi o su prove di forza tra correnti del partito. Vogliamo un progetto nuovo per la Calabria. Un progetto  che basi le proprie fondamenta  ispirandosi a comportamenti  che diano ai cittadini un segnale forte di sobrietà e chiarezza. Più che occuparci di nomi dobbiamo  dar vita ad un progetto che dica ai calabresi cosa si vuol fare sull’emergenza rifiuti, sulle prospettive del turismo, sulla lotta alla criminalità e sulle altre questioni irrisolte. Abbiamo motivato politicamente, in una precedente nota,   l'ipotesi, poi verificatasi,  di celebrare  i congressi territoriali, regionali, provinciali e comunali  all'esito del congresso nazionale proprio perché, ferma l'autonomia dei territori disegnata nell'ottica di un Partito federale vi sia però possibilità di un confronto democratico aperto e partecipato, sulla base delle linee nazionali  che saranno definite nel congresso di ottobre. Così come ribadiamo il fatto che in Calabria non  debba permanere il regime di commissariamento, ma, analogamente a quanto avvenuto a livello nazionale con Guglielmo Epifani - , auspichiamo che il partito venga preso in mano da una  figura di  garanzia che guidi il Partito sino alla celebrazione dei Congressi territoriali.  E’ questa – concludono i rappresentanti dei Comitati - la strada che indichiamo, senza ipocrisie, per voltare pagina e avviare un nuovo percorso per il Partito Democratico in Calabria». I Comitati Pro Renzi Calabresi - 23.05.2013


 

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