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ex dipendenti Marlane, Foderauto Bruzia, Casa di Cura Spinelli, a rischio il pensionamento? PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe lanuara   

Un movimento che ha a cuore le sorti della propria terra, ha il dovere di attualizzare alcuni temi che interessano i cittadini e dei quali poco si parla, quasi fossero secondari.

Ad esempio, solo saltuariamente si parla di mobilità e di pensioni, alle quali molti dipendenti del tirreno cosentino sono interessati, in special modo gli ex dipendenti Marlane, Foderauto Bruzia, Casa di Cura Spinelli etc. Tali lavoratori, che in Italia sono tantissimi, nel 2007 hanno sottoscritto un accordo azienda/stato secondo la legge Dini in base alla quale (57 anni di età e 35 di contribuzione ed una finestra di 3 mesi) a luglio 2011 avrebbero dovuto percepire la pensione dopo tre anni e mezzo di mobilità. L’INPS ha respinto le domande di pensione in riferimento al D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito in legge n. 122 del 30 maggio 2010. Con questi ultimi dispositivi di legge il Governo, oltre ad elevare i periodi di contribuzione e di età per accedere alla pensione, alla chetichella, ha stabilito che i lavoratori in mobilità, per i quali fino ad ora venivano congelate le norme di accesso alla pensione sulla base della legge Dini sopracitata, potranno accedere alla pensione solo un massimo di 10.000, introducendo, inoltre, una finestra di tredici mesi per tutti i lavoratori che andranno in pensione dal 2011.

A questo punto gli oltre 70.000 italiani che si trovano nelle medesime situazioni, parteciperanno ad una sorta di lotteria per i 10.000 posti. Gli altri vedranno prolungato il periodo di mobilità fino al compimento dei 41 anni di anzianità (oggi quasi 389 o 61 anni di età (oggi 58). Quindi, se non cambiano di  nuovo le norme, il che non è difficile viste le finanziarie susseguitesi, andranno in pensione nel 2.015! Il Governo ritiene che tutti i mali italiani derivino dalle pensioni che continuano ad essere attaccate, non solo aumentando l’età pensionabile, ma anche disconoscendo accordi già sottoscritti per effetto di leggi relativamente recenti. E l’INPS sta respingendo da alcuni mesi anche le pensioni a seguito di mobilità anche ad altri lavoratori che avrebbero dovuto andare in pensione, allertandoli che eccedono il numero massimo, continuando ad erogare l’indennità di mobilità, che, comunque, implica una decurtazione che supera la metà di quanto avrebbero percepito con la pensione. Un vero e proprio scandalo! Riteniamo che si tratti di una politica che, ovviamente, non tocca gli avvantaggiati , ma si rivale sugli onesti lavoratori che si erano fidati delle leggi di questo Stato.

Per i parlamentari le “finestre” non ci sono: restano i balconi. Per i comuni mortali le finestre diventano feritoie. A questo punto, il disgusto per la politica, crediamo, provocherà un astensionismo di circa il 50% nella consultazione elettorale che verrà. Questa situazione insostenibile potrebbe costituire un fattore incentivante per un movimento d’opinione come il nostro, per cercare di determinare una classe dirigente completamente nuova, mai compromessa prima in politica, per portare avanti un serio progetto di gestione dello Stato. Primo tra tutti il dimezzamento dei costi per raddrizzare i conti pubblici, dando l’addio alle consulenze d’oro, agli incarichi privilegiati, alle pensioni fasulle, a viaggi e meeting a spese dello Stato, alle sedi sindacali e regionali sparse su tutto il territorio nazionale ed, addirittura, all’estero, ai trucchi per eleggere parlamentari senza arte né parte o direttori di ospedali pescati nella suburra della peggiore politica paesana. Sembra un sogno, ma è alla portata di tutti i cittadini di buona e decisa volontà. Se vogliamo togliere di mezzo l’incompetenza e la malafede degli attuali guitti ai vertici di tutte le caste, dobbiamo avere la forza ed il coraggio di metterlo in  atto per tradurlo in realtà. LiberiAMO L’ITALIA. Giuseppe Lanuara - responsabile alto Tirreno cosentino  LiberiAmo l'Italia movimento politico-culturale - 02.10.2011

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