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campo sportivo, interviene Mistorni PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

I maggiori quotidiani locali hanno messo in evidenza con dovizie di particolari e fotografie, lo stato di abbandono e degrado del campo sportivo intitolato a “Ottavio Scancello”.

Rilievi, osservazioni, provengono da tanti nostri concittadini e anche da persone, ad esempio di Paola, che ricordano con nostalgia e rammarico i tempi in cui il campo sportivo di Belvedere era considerato “il fiore all’occhiello” della zona; dotato di: manto erboso e impianto di irrigazione automatico, illuminazione regolamentare, tribuna a sedere, anche se non completata, recinzione  etc..

Hanno ricordato i momenti in cui, il Cosenza calcio, che disputava il campionato nella serie B, utilizzava detto campo per gli allenamenti e per qualche partita amichevole.

Ora assistiamo purtroppo ad un rettangolo di terra battuta, pieno di erbacce, rifiuti vari e senza gli accessori indispensabili per renderlo funzionale.

I tempi cambiano. Le esigenze sono tante e diverse, le risorse economiche a disposizione degli enti locali sono sempre più ridotte e insufficienti a dare risposte concrete ai nuovi bisogni, ma il buon senso, l’attaccamento per il proprio paese, la diligenza e la volontà di mantenere almeno l’esistente, specie se è un bene che appartiene a tutti ed in particolare ai più giovani, dipende dalla sensibilità, passione degli uomini che ci governano e che non dovrebbe mutare con il mutar dei tempi.

E’ doveroso consentire la sopravvivenza di alcuni spettacoli  - ludi-circensi - che hanno tradizioni, storia antica e che rappresentano momenti di attesa e svago per i bambini e genitori. Del resto l’attività circense è riconosciuta e sostenuta  anche con contributi statali. E’ contestabile, invece,  che venga concesso il rettangolo di gioco per l’allestimento del circo con i vari annessi e connessi.

Ci si dimentica che è anche un “campo scuola”, utilizzato da bambini e adolescenti che da un punto di vista igienico certamente non è il massimo.

E’ facilmente intuibile, lo stato in cui la struttura sportiva è stata rinvenuta dopo lo smantellamento dei circhi che si sono susseguiti: in primis rifiuti organici che comporterebbe una sostanziale disinfezione e bonifica igienica dell’area.

Se si cerca , se si vuole, se si discute e ci si confronta le soluzioni si trovano.

Esistono, a mio parere, anche nei pressi del cimitero, alcuni pianori non coltivati, di proprietà privata, con vie di accesso già esistenti o da sistemare , che possono essere, previo accordo con i proprietari e dietro compenso, opportunamente utilizzati.

Come pure l’area dell’ex consorzio agrario dovrebbe essere funzionale ad attività che facilitino momenti di socializzazione e di incontri e che facciano godere l’ebbrezza del mare e non respirare gli olezzi malsani di residui organici di animalo che vi soggiornano per più tempo.Giuseppe Mistorni - ex consigliere regionale - 09.09.2011

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