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federalismo comunale, pro-memoria per le scelte PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Per ogni livello di decisione pubblica ci deve essere corrispondenza tra responsabilità della spesa e responsabilità dell’entrata…. Il cittadino vuole sapere perché paga le imposte: così scriveva Einaudi!

L’intelligente articolo dell’Avv. Franco Perre, comparso giorni addietro, anche se del Federalismo Fiscale prima e Comunale poi, affronta con illuminato esempio la contraddizione nella definizione del Fondo Perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante, ha il merito di essere stato il primo a porre attenzione su una problematica che, ancor più che dall’opinione pubblica, viene “snobbata” dagli amministratori comunali, quasi fosse un evento annunciato, ma mai realizzabile.

A dire il vero, è l’intera classe politica Calabrese, anche quella dell’attuale Maggioranza consiliare Regionale di Destra che con i primi decreti attuativi del Federalismo sta facendo “ordinatamente”(?) i conti, che mostra  un senso di quasi fastidio ( e spero sia solo fastidio) nell’affrontare l’argomento.

Pertanto, parrebbe assurdo pretendere una presa di coscienza, sul compitino da svolgere in materia, da parte dei soliti “giovani innovatori” della gestione della cosa pubblica Belvederese ai quali, va ricordato che, quando in ogni occasione elettorale si consacra un “vincente rituale” al grido: “Siamo Capaci!”, subito dopo, la propria esperienza amministrativa si imbatte nelle inevitabili “tragiche verifiche”.

E allora ci tocca ricordare:

Dopo la legge 142/1990, che fissò le basi per il passaggio da una finanza derivata a una finanza autonoma, e la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, viene approvato il Federalismo Fiscale in attuazione dell’Art.119 della Costituzione, che stabilisce l’autonomia di entrata e di spesa degli Enti Locali.

Che con decorrenza da quella data per i Comuni, le diverse Finanziarie, oggi sostituite dalla Legge di Stabilità, sono state impostate quali strumenti transitori di Finanza Locale in aderenza alla tempistica dei Decreti Attuativi dello stesso Federalismo e, che pertanto, comportano primi adempimenti, che coinvolgono per prima la sfera tecnica dell’Ente. Quella delle informazioni sul “Fabbisogno Standard” giunto alla fase due dopo la Polizia Locale e L’Anagrafe, obbliga di passare ai raggi x le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo, compresi uffici tecnici e tributi. Alla SOSE, la società pubblica che elabora gli studi  di settore a cui i decreti attuativi del federalismo hanno assegnato il compito di fissare i nuovi parametri di finanziamento degli enti locali, va comunicato, dai singoli settori, se il servizio è gestito dal comune autonomamente o in forma associata, quanti sono i dirigenti che vi lavorano, quanti i dipendenti assunti e con quale tipologie contrattuali, il numero dei locali e delle postazioni per ricevere il pubblico, il parco veicoli, le ore di apertura del servizio, i tributi gestiti e in quali forme. Per ciascun balzello locale (Tarsu, Ici, imposta sulla pubblicità, Cosap, Tosap, affissioni, servizi a domanda individuale) nei questionari bisognerà indicare il numero di cartelle e avvisi di accertamento emessi e quanti sono stati rettificati o impugnati dai contribuenti. Ma soprattutto dovranno essere accesi i riflettori su quanto incamerato dalle tasse locali, indicando con chiarezza quanto è stato incassato grazie ai controlli messi in campo e quanto grazie al recupero dell’evasione fiscale. Completa il quadro l’elenco dettagliato delle entrate e delle spese e l’indicazione delle esternalizzazioni.

I questionari sugli Uffici tecnici, invece, scatteranno una fotografia sulle infrastrutture sottoposte a manutenzione ( Strade, scuole, aree verdi, cimiteri, teatri, uffici giudiziari, piazze, fontane, mercati, impianti sportivi, parcheggi); andranno comunicati i dati sul personale impiegato, sulle gare bandite e sugli affidamenti diretti. Informazioni dettagliate sui permessi di costruire rilasciati, sulle Dia, sulle Scia sottoposte a istruttoria, nonché sugli atti catastali ( aggiornamenti e visure).

Il Servizio di Informazione viene garantito con assistenza per via telefonica ed online.

Il nuovo decreto sul federalismo municipale, modifica le competenze fiscali fra Stato ed Enti locali, con un primo step dal 2011, e poi a regime a decorrere dal 2014, con l’introduzione, in sostituzione di tributi vigenti, dell’imposta municipale (IMU).

Intanto, in un colpo solo, dal 2011 vengono attribuiti ai Comuni:

  • Il gettito dell’Irpef sui redditi immobiliari e quello relativo alle imposte di registro e bollo sui contratti di locazione immobiliare;
  • Il 30%, del gettito delle imposte di registro, ipotecarie  e catastali sugli atti di trasferimento immobiliare;
  • Una quota del 21,7% nel 2011 ed al 21,6% dal 2012, del gettito della cedolare secca sugli affitti.

Le risorse saranno gestite fino al 2014 da un Fondo sperimentale di riequilibrio, di durata triennale, ripartito dalla Conferenza Stato- città in base al numero dei residenti, alla dimensione dei comuni, alle funzioni svolte.

Dal resoconto di cui appena sopra, spero la Cittadinanza si renda conto che dal 2014 l’intera possibilità di investimento del Comune è legato alla esclusiva, autonoma, capacità economica che la Città  esprime: quella legata al patrimonio immobiliare resta fondamentale; seguita da quella commerciale interessata dal trasferimento di una quota dell’ IVA, sulla base del gettito per Provincia, suddiviso per il numero degli abitanti di ciascun ente locale;  la facoltà di variare l’IRPEF entro il limite massimo dello 0,4% e la facoltà di varare l’IMU in sostituzione degli attuali prelievi sull’occupazione del suolo pubblico, su insegne commerciali e pubblicità su terreno pubblico.

Dal resoconto di cui appena sopra, spero che i Dipendenti Comunali si rendano conto che occorre velocemente dedicare il proprio tempo alla sistemazione delle ancora numerose imperfezioni legalitarie del patrimonio immobiliare, prima quello pubblico, non ancora perfezionato negli accatastamenti, nella definizione delle proprietà demaniali, e poi, quello privato, su cui gravitano provvedimenti non ancora perfezionati, ma abbondantemente prescritti, che erroneamente inibiscono i proprietari alla definizione degli stessi. Da questa sistemazione dipende il mercato di compravendita e di locazione capace di definire l’applicazione di un gettito per l’Ente con le cedolari, le percentuali dell’IRPEF per la componente immobiliare, la sostituzione dell’ICI che entra nell’IMU e la stessa tassazione per le case diverse dall’abitazione principale o la possibilità di capire se il Comune può modificare l’aliquota di 0,3 punti in aumento o in riduzione per facilitare le locazioni.

Dal resoconto di cui appena sopra, spero i colleghi amministratori si accorgono che affrontare il Federalismo presuppone una conoscenza approfondita delle dinamiche della Finanza Pubblica, che come non mai, il futuro degli enti territoriali é impostato su una più ampia e diretta responsabilità degli amministratori nelle politiche di erogazione dei servizi pubblici locali, nelle politiche di raccolta delle entrate (imposizione fiscale e lotta all’evasione), nella definizione delle politiche di marketing territoriale che, attraverso la leva fiscale, incidono sulle dinamiche di localizzazione delle attività produttive e, più in generale, sulle politiche di sviluppo locale.

La competizione che impone il Federalismo è tra sistemi territoriali: più efficienti o meno efficienti, più gradevoli o meno gradevoli e che i fattori ambientali, culturali e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico, di questa competizione, sono i cardini!

Una Città brutta, insignificante e inospitale non solo fa lievitare al ribasso i  valori dei nostri patrimoni immobiliari, ma scoraggia qualunque forma di investimento!

Le “Squallide Campagnolate” cui questa Amministrazione ci sta abituando finiscono per convincere i più che Belvedere è privo di qualunque risorsa storica- ambientale, di patrimonio artistico, di risorse identitarie e culturali e che ancor peggio si può prendere il lusso di perdere finanziamenti già acclarati in questa direzione.

Con le Sagre non si consolida il patrimonio!

Le Opere Pubbliche approvate  e finanziate dove sono?

Si attendono forse i soliti tempi più “felicettiani “ per il lievitar a rialzo delle perizie di varianti?

Che fine ha fatto il Piano di Recupero Urbano dei Monti?

E sulla dismissione dell’Area della Fornace, quando si interviene? Bisogna capire come sono stati utilizzati i soldi del Patto Territoriale. Quale imprenditore è stato favorito e da chi?

Tutti i Comuni stanno approvando i Piani Strutturali! Per Belvedere é vitale come l’acqua!

L’Assessore Gentile quando restituisce i soldi al Comune di Belvedere per le Dighe Foranee e la Strada per Calabaia via Porto? E la Strada sul Gafaro?

Pro memoria per le scelte:

La vita di ogni individuo può essere costellata da molti errori ma anche illuminata da gesti dignitosi: prendere coscienza di non essere all’altezza di un compito, soprattutto se questo viene “inconsciamente e superficialmente” dato da una Cittadinanza persino lontana dai propri legittimi interessi, e affidarsi al nobile principio delle “Dimissioni”, con l’andare del “galantuomo tempo, alla fine ripaga.

I lati positivi della Storia sono segnati dai “Modesti”, le tragedie appartengono agli “Arroganti”.

Non sempre un’opinione pubblica, soprattutto quando si tratta dell’economia delle famiglie che nella propria Città hanno investito i risparmi di un’intera vita di sacrifici, si concede un ipocrita “silenzioso rispetto umano”, che di fatto  sottace un “commiserevole giudizio”: le ristrettezze, non solo economiche, fanno sentire i primi morsi dei languori! A me l’ingrato compito di farlo capire. Mauro D'Aprile consigliere comunale gruppo "L'Orizzonte" - 10.06.2011

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