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a proposito del partito democratico PDF Stampa E-mail
Scritto da franco perre   

Sono stato derubato. Ho subito un furto di quelli che non si denunciano ai Carabinieri. Sono stato privato di un bene per me importantissimo, un bene a cui ho dedicato una parte importante della mia vita.

Mi hanno portato via lo strumento attraverso il quale si materializzavano le mie idee, le mie speranze di partecipazione alla realizzazione di una società più giusta, una società in cui la personalità umana potesse estrinsecare tutte le sue peculiarità. Mi hanno portato via il luogo del confronto dialettico, il laboratorio della mia maturità civile e di quella di tanti altri.

Mi hanno portato via tante persone care disperse in una ineluttabile diaspora. Mi mancano tanto le interminabili riunioni in ambienti saturi di fumo in cui si discuteva non solo del futuro da costruire ma anche del presente da governare. Dicono che tutto ciò era ineluttabile. Che è il mio è puro sentimentalismo, retaggio di un secolo che è alle nostre spalle. Dicono che guardare indietro non ha alcun senso, che bisogna guardare avanti alle nuove tecnologie, al nuovo approccio alla comunicazione.

Dicono che i partiti siano finiti. Ma chi afferma tutto questo? Se diamo uno sguardo intorno ci accorgiamo che coloro che recitano il de profundis sono diventati i padroni di quelli che furono i partiti. Monarchi assoluti, di un assolutismo oscuro, senza idee. Un assolutismo senza anima. Novelli tiranni intendono il dibattito un inutile formalismo. Il metro del confronto non sono più le idee che si manifestano, la capacità progettuale, il modo come eventualmente si amministra o si è amministrato. Il metro è solo ed unicamente il consenso. Quante tessere hai fatto ? Quanti voti controlli ? Spinti da questi nobili ideali ogni tanto qualche incidente di percorso.

Vi è chi risulta iscritto o vota alle primarie senza saperlo. A Napoli per un candidato a Sindaco qualcuno ha ritenuto che era opportuno fare votare anche gli extra comunitari. Nessuno potrà mai accusarlo di razzismo, anzi è un fulgido esempio di democrazia. Paradossalmente a Belvedere alle ultime primarie per la indicazione del candidato Governatore l’On. Loiero ottenne un consenso plebiscitario, se non erro un numero di voti maggiore di quello poi espressi dall’elettorato il giorno delle elezioni. Essere commissario al tesseramento diventa la chiave del consolidamento sul territorio. I dibattiti, lo sfilare di fedeli soldati chiamati a raccolta per la parata. La partecipazione: il segno di adesione. L’assenza: un significativo campanello d’allarme di un possibile defezione. L’astensionismo aumenta. Cosa importa: Le percentuali e il numero degli eletti si calcolano sui votanti. Franco Perre - 28.02.2011

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