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a proposito di (buona) sanità ovvero tra eccellenza individuale e mediocrità collettiva... PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore belmonte   

Si dice:la Calabria è arretrata dal punto di vista dell'efficienza delle strutture sanitarie e della competenza dei professionisti che vi operano.

E poi giù tutta una serie di episodi di cosidetta "malasanità".Si dice anche, che i medici calabresi sarebbero meno preparati dei colleghi che operano in regioni che vanno per la maggiore (Lombardia,Emilia-Romagna,Toscana,Piemonte).Tutto ciò è, in parte vero( ma solo in parte).

La medicina è contemporaneamente arte e scienza (oggi più scienza che arte)e,naturalmente,perchè si realizzino ottimi risultati è necessario che il professionista disponga di strutture adeguate,di incentivi e di stimoli idonei che lo spingano ad impegnarsi sempre di più e sempre meglio, libero da pastoie burocratiche-amministrative estranee allo studio del malato! Altrimenti è come pretendere che una 500(con tutto il rispetto per l'automobile torinese)competa con una Ferrari nel campionato del mondo.

Noi calabresi siamo una 500 in costruzione,dunque,nelle condizioni attuali non possiamo pretendere che non ci sia,ahinoi,turismo ,o meglio, emigrazione sanitaria. E i nostri politici cosa hanno fatto per evitare i disagi dell'emigrazione sanitaria?(mi riferisco ai precedenti governi regionali,poichè il governo attuale è troppo giovane per poterlo giudicare).

Stamani, durante l'espletamento di una visita, mi è capitato un caso emblematico del mio ragionamento.Una paziente giovane,lamenta coxalgia(dolore all'anca) destra,deambula con lieve zoppia ed ha una limitazione funzionale della medesima.Ha eseguito un esame rxgrafico che ha evidenziato una neoformazione del femore omolaterale( molto probabilmente la neoformazione è benigna). Questa paziente in una regione dove si pratica un minimo di buona sanità dovrebbe seguire il seguente iter:Rx-Tc-Biopsia-esame istologico-diagnosi- Terapia.

Tutto ciò si può fare nella nostra Calabria,tuttavia,nonostante il mio invito a rimanere in sede,la paziente dopo aver eseguito una Tc,da me prescritta,ha manifestato la volontà di farsi curare al nord. Questo perchè?Perchè in realtà non abbiamo creato la cultura di come vanno trattate le varie patologie.E' necessario che il professionista possa prepararsi,come al nord,su ogni singola disciplina,libero da ingorghi mentali da surmenage psico-fisico,dovendosi magari occupare di tutto lo scibile della specialità.

Credo che bisogna accorpare gli ospedale con giudizio e razionalità, senza campanilismi e dare spazio al territorio organizzandolo scientificamente, al fine di renderlo un poderoso filtro per la diagnosi e la cura della stragrande maggioranza delle patologie,lasciando all'ospedale solo l'acuto e le patologie di particolare impegno.Se ciò avverrà creeremo i presupposti necessari per evitare le dannose,per i cittadini e per le casse,quasi vuote, della Regione,migrazioni sanitarie che,tra l'altro, danno una cattiva immagine dei calabresi. Concludo con un invito ai cittadini:siate sempre informati perchè l'ignoranza, premiando i corrotti ed i furbi,fa fare scelte sbagliate al momento del voto! dott.Salvatore Belmonte - 09.11.2010

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