A trent’anni dal barbaro assassinio di Giovanni Losardo rimangono a Cetraro ancora aperte le ferite provocate dalla guerra omicida esplosa negli anni ’80 nella cittadina tirrenica.

I socialisti ricordano quel tragico periodo ed in una nota sottolineano la necessità di “Tener vivo, nelle vecchie e nuove generazioni, il ricordo di Giovanni Losardo, uomo delle istituzioni che ha pagato con il prezzo della vita la battaglia per la difesa della Legalità e della Democrazia”. Quel tragico omicidio ha colpito ed umiliato profondamente l’intera comunità di Cetraro. “Con quel delitto- precisa Marco Occhiuzzi, segretario del Psi- si cercò di decapitare ogni forma di resistenza all’affermazione della barbarie e della sopraffazione mafiosa”. Comunque , come precisano i socialisti, “oggi si può affermare, per fortuna, che quel sacrificio non fu vano. Cittadini ed istituzioni seppero infatti reagire senza indugio e recuperare le normali condizioni di agibilità democratica”. Tuttavia a trent’anni da quel 21 giugno del 1980, il sacrificio di Giovanni Losardo, secondo i socialisti, rimane ancora tristemente attuale in una regione “che, nonostante gli sforzi, stenta a liberarsi dal condizionamento mafioso ed in una nazione in cui, col pretesto di salvaguardare la privacy dei cittadini, si vogliono varare leggi per limitare i poteri di indagine della magistratura e per imporre il silenzio sulle notizie rivelatrici delle malefatte politiche ed amministrative”. Per questo è necessario, sottolineano ancora Occhiuzzi, tener alta la tensione ed adoperarsi per costruire una nuova cultura della legalità e dell’etica politica, “facendo fronte comune contro ogni forma di arroganza e di prevaricazione ed opponendosi con decisione ad ogni tentativo di restrizione della libertà d’informazione”. Tiziana Ruffo radio one