riceviamo e pubblichiamo- Elettrici ed elettori, sono Vincenzo Cesareo, sono nato a Cetraro e vivo a Belvedere Marittimo, medico, direttore sanitario dell’ospedale di Praia a Mare, figlio della tua stessa terra, impegnato da sempre nella politica e nel sociale. In molti mi conoscono e sanno  che vivo tra la gente, facendomi  spesso carico dei numerosi problemi che affliggono la collettività, indipendentemente dalle vigilie dei momenti elettorali.

Mi candido alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010 per cercare di scrivere una pagina nuova della politica calabrese. Vi chiedo di starmi vicino per raggiungere il traguardo e coltivare la speranza che un futuro non lontano potremo presentarci con le carte in regola, orgogliosi della nostra identità e delle energie che sapremo profondere in questo sforzo. Abbiamo già pagato un tributo troppo alto e quasi mai sono stati tutelati gli interessi della nostra terra.

È giunta l’ora dell’assunzione di responsabilità per farci valere, per conquistare quanto ci spetta e ci è stato negato.
Tutti, a parole, e solo quando c’è una competizione elettorale, incitano al soprassalto di orgoglio, predicano l’indispensabilità dello sviluppo della Mezzogiorno e della Calabria in particolare, per il rilancio dell’economia del Paese, argomentando sulla necessità che si colmi il divario tra Nord e Sud.

Ma quanto pesa la Calabria a Roma?

Nulla, tutti noi compresi, bravi solo a dividerci in schieramenti di cui alla gente interessa sempre meno.
Nulla anche grazie ad un sistema elettorale che consente ad un’oligarchia di “nominare” i parlamentari, i quali agiscono consapevoli che solo per una manifestazione di libertà male interpretata, ma anche per un capriccio del capo, rischiano di perdere il posto. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: corruzione dilagante, crisi economica, sociale, culturale, morale!

Come potrà, allora, la Calabria pesare e farsi valere, sottraendosi ad un destino di impoverimento ed emarginazione?
Sicuramente nel momento della individuazione dei rappresentanti in un’elezione, come quella del 28 e 29 marzo p. v., dove è possibile scegliere liberamente!
Da ormai quasi 20 anni siamo oppressi da una classe dirigente regionale che ha fallito tutti gli obiettivi!

Cambiamo ora! È il momento giusto ed irripetibile!

Ecco l’attualità e l’importanza del tema elezioni: classe dirigente nuova per sperare in un recupero ed un rilancio delle risorse che pur ci sono e che non sono mai state utilizzate. È inderogabile creare sviluppo nella solidarietà!

Quanti hanno sinora amministrato che tipo di solidarietà hanno offerto alla nostra terra?

Certo sono bravissimi a riapparire alla vigilia dei momenti elettorali e nel far finta di riscoprire l’elettorato per poi scomparire immediatamente dopo il risultato!
E chissenefrega poi che la sanità non dia alcuna garanzia di erogazione di risposte valide, se il lavoro non c’è, se i fondi per lo sviluppo sono interessanti solo per i profitti personali, se la corruzione dilaga, se la sicurezza non esiste, se il malaffare trova sempre più adepti: tanto se ne riparlerà dopo 5 anni!

È l’ora del voto convinto, senza pregiudizi, comparando anche la storia personale dei candidati, valutando tutto nei minimi particolari, ma andando a votare per fare in modo che ci sia nel Consiglio regionale chi è con voi e per voi! La forza della disperazione ci costringe ad osare e quindi: Se non hai voce grida! Se non hai gambe corri! Se non hai speranza inventa! Diventa protagonista del cambiamento. dott.Vincenzo Cesareo - 06.03.2010