Il risultato di martedì 2 marzo scaturito dall’udienza tenutasi presso il Tribunale di Paola in merito all’annosa vertenza tra la casa di cura "Spinelli" di Belvedere ed i licenziati, ha prodotto motivi di soddisfazione tra gli ex dipendenti.

L’organo giudicante non ha infatti aderito al nuovo tentativo di interlocuzione da parte dei proprietari. Il giudice ha concesso a questi  ultimi un tempo limitato per iniziare i pagamenti delle spettanze arretrate. L’avvocato della casa di cura “Spinelli” aveva, nei giorni scorsi, inviato una comunicazione a tutti i dipendenti , ancora in cassa integrazione in deroga , nella quale si leggeva di una ricapitalizzazione in vista di una prossima riapertura. La stessa tesi è stata sostenuta nell’udienza, ma alla controparte è apparso chiaro che si trattava di una manovra per prendere tempo.

Il giudice , prendendo atto delle giuste posizioni dei licenziati espresse con chiarezza e con fermezza dai loro avvocati , ha proceduto alla concessione di quindici giorni di tempo per ottemperare, almeno in parte e come primo segnale concreto, ai versamenti che i prestatori d’opera attendono da anni.

La decisione importante, qualora fosse disattesa, dovrebbe preludere all’accettazione, da parte degli organi giudicanti, della richiesta di fallimento presentata da tempo dagli ex dipendenti. L’inizio delle procedure fallimentari porterebbe all’avvio della pratica di accesso al fondo di garanzia presso l’Inps previsto da una legge del 1982.

Quest’ultima consentirà ai creditori di poter venire in possesso del Tfr maturato e delle ultime tre mensilità. La fiducia e la soddisfazione, dopo tanti anni di delusione e di traversie, comincia a farsi largo tra gli interessati e le loro famiglie. ex dipendenti clinica "Spinelli" - 03.03.2010