Non mi pento affatto di non avere aderito al Pd. Forse, in quest’ultimo periodo ho avuto assieme ad alcuni amici da sempre impegnati in politica, un momento di ripensamento, ma dalla lettura dei quotidiani
(ad esempio Gazzetta del Sud: De Magistris Governatore ?), il modo non certo esaltante di come si pongono alcuni “autorevoli” politici di oggi, che dovrebbero rappresentare il nuovo in quanto, si dice, portatori di valori etici tali da proporsi come futuri rappresentanti delle Istituzioni, non convince del tutto. Il miraggio di coinvolgere, quasi naturalmente, i cittadini all’evolversi dei processi amministrativi che si sviluppano nel nostro territorio, è lontano. E’ ancora avvertita la disaffezione alla politica, al rapporto di partecipazione tra gli eletti e gli amministrati, alla sfiducia sempre crescente, derivante anche dall’inarrestabile fenomeno della disoccupazione, da noi ancora più sentito, alla mancanza di riferimenti ideologici e regole che pongano i cittadini al riparo di discriminazioni, di ingiustizie e di diseguaglianze. La mancanza di partecipazione al voto in quest’ultima tornata elettorale è uno dei segni tangibili . Si sta verificando in Calabria, a distanza di qualche decennio, ciò che abbiamo assistito a livello nazionale: la scesa in politica dell’ex magistrato Di Pietro e il conseguente incarico governativo dell’allora Presidente del Consiglio Berlusconi . Era il periodo nefasto di tangentopoli in cui si sarebbe dovuto debellare il costume immorale di chi ha gestito e gestisce la cosa pubblica ad usum proprio e ridare fiducia ai cittadini. Oggi in Calabria siamo nella situazione che probabilmente bisognerà ricorrere ai buoni uffizi del dott. De Magistris, quale Governatore, ora europarlamentare ? Non si discutono le qualità e forse l’esperienze politico-amministrative dell’illustre personaggio (non ricordo però che alcune sue iniziative siano state definite) ma ritengo che nella nostra Regione esistano uomini, personalità capaci, oneste, con esperienze maturate negli anni e che possano rappresentare i calabresi nelle loro varie e complesse esigenze. Non ci si improvvisa d’amplai buoni ed esperti amministratori, la fiducia bisogna conquistarsela sul campo. I responsabili politici del Pd si ravvedano, siano “unti dal Signore” e pensino seriamente e coscientemente, superando personalismi e privilegi, a concorrere alle soluzioni dei tanti nostri problemi. Giuseppe Mistorni - ex consigliere regionale - 30.06.2009
|